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di Matteo Rubboli

Per i giornali italiani la situazione Rafah non è importante tanto quanto chi ha vinto Sanremo, oppure, se chi è arrivato secondo, canta in dialetto o meno. Ma in quella piccola striscia di terra in cui sono ammassati un milione - un milione e mezzo di persone (a seconda delle fonti che si consultano) si sta consumando un dramma umano CATASTROFICO.

Attualmente, la situazione è questa: il Primo ministro d'Israele, Benjamin Netanyahu, ha detto che vuole attaccare la città di Rafah che si trova sul confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, il deserto del Sinai. 

Nel suo centro abitato sono assembrate in questo momento una quantità impressionante di palestinesi, oltre un milione di civili che sono stati sfollati in questo luogo su indicazione degli israeliani. Rafah è ancora integra rispetto a tutte le altre città della Striscia di Gaza che sono più o meno disintegrate, o distrutte, dai bombardamenti aerei israeliani.

Il problema è che palestinesi non sanno dove andare, gli è stato consigliato di spostarsi verso nord. Dove non si sa. Netanyahu ha dichiarato che vuole attaccare la città perchè è l'ultima roccaforte di Hamas. Una volta distrutta, avrà finito. Tutto sarà stato messo in sicurezza.... 

 

 

di  Sandra Comparoni

 

Abbiamo cominciato a perdere il senso della famiglia da quando abbiamo trovato normale telefonare nelle case all’ora di cena, da quando abbiamo cominciato a non preoccuparci se il telefono suonava dopo le 21. Ai tempi in cui si rispettavano le famiglie, telefonare durante l’orario di cena era maleducazione e sentire squillare il telefono dopo le 21 metteva preoccupazione.
Abbiamo cominciato a perdere i nostri simili da quando abbiamo smesso di tenere la chiave sul portone di casa.
Abbiamo smesso di essere una società da quando abbiamo atteso di sentire la puzza di morto per andare a vedere che fine avesse fatto il nostro vicino.
Abbiamo perso l’educazione non dando più del “Voi” agli anziani e del ”Lei” alle persone adulte.
Abbiamo smesso di essere umani da quando reagiamo con “Chi cavolo è, e cosa vuole?” quando qualcuno ci sorride spontaneamente per strada.
Abbiamo cominciato ad essere arroganti da quando le maestre, per i genitori, non hanno sempre ragione.
Abbiamo smesso di essere giusti da quando pretendiamo che il pedone ci ringrazi nell’averlo fatto attraversare, perché abbiamo fatto il nostro dovere.
Abbiamo perso il rispetto da quando vedere le forze dell’ordine ci porta a pensare “Ma che cavolo vogliono sti rompi”.
Abbiamo perso sanità mentale da quando abbiamo cominciato a smettere di votare perché sono tutti ladri, ma noi non vogliamo la ricevuta dall’idraulico.
Abbiamo perso noi stessi da quando abbiamo pensato che il sogno americano fosse il nostro e tutti abbiamo "capito" che avere un Ferrari e' essere vincenti .
Abbiamo cominciato a perdere i nostri desideri da quando i miti infantili non sono più state le spaccate di Heather Parisi ed i goal di Platini, ma le ospitate dei tronisti.
Abbiamo smesso di essere Italiani da quando troviamo normale e scontato essere il paese più bello del mondo e le carte le gettiamo per terra perché paghiamo chi deve pulire le nostre strade ed i cestini sono roba per altri.
Abbiamo smesso di credere nell’amore da quando abbiamo trovato legittimo lasciarci per incomprensioni caratteriali prima di lottare nel comprenderci.
Abbiamo cominciato ad essere ingiusti da quando ci siamo arrogati il diritto che il diverso è diverso da noi e non noi da lui.
Abbiamo cominciato ad avere paura se qualcuno ci ferma per strada per chiederci un'informazione.
Abbiamo cominciato ad essere ignoranti da quando abbiamo deciso di dimenticare i libri di storia.
 
Siamo quello che siamo... un popolo che si chiude con 8 mandate di chiave all'interno delle sue 4 mura, che se ode grida per la strada chiude bene le finestre per non sentire, che se vede una vecchietta attraversare la strada accelera perché con quel bastone è troppo lenta, da quando le istituzioni sono la nostra rovina, da quando i ragazzi sono liberi di rientrare ed uscire di casa quando vogliono, che possono mangiare senza orari di pranzo e cena, che se prendono 4 in matematica la professoressa è una incapace e che se ricevono una multa per eccessivo tasso alcolico, no, non erano loro che avevano bevuto troppo, ma i carabinieri che sono sempre sulle strade a fermare le macchine, invece di fare il loro dovere, da quando i limiti di velocità sono considerati limite alla nostra libertà, da quando una macchina che rispetta i segnali stradali ci fa fare tardi ad un appuntamento che non abbiamo.
 
Siamo quel che siamo perché preferiamo pensare che la società sia finita ed i valori siano stati persi e non che la società siamo NOI. SIAMO LA NOSTRA AUTODISTRUZIONE DA QUANDO L’ESEMPIO LO DEVONO DARE GLI ALTRI, da quando abbiamo preso come valore che “Se l’altro sbaglia, posso e devo farlo anche io perché, altrimenti, sono un cog...e
Abbiamo perso il valore della parola da quando ci siamo dimenticati chi davvero sia il CO... E.