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di  Massimo Reina 

 

Melilli. Un nome che suona come un sussurro antico, quasi un eco perduto nei Monti Iblei. Lo chiamano la “Terrazza degli Iblei”, e non serve un Piero Angela per capirne il motivo: affacciarsi da questo borgo è come sfogliare un libro di storia egeografia allo stesso tempo. Da qui, lo sguardo spazia fino al mare, attraversa ulivi e agrumeti, e si perde in un orizzonte che pare uscito da un dipinto barocco, dal mare di Siracusa e Augusta, fino alle cime dell’Etna.

 

di  Guendalina Middei

 

Se siete tristi, se vi sentite giù di di morale, andate al cimitero!

No, non è uno scherzo. E neanche una battuta di spirito. Oggi voglio parlarvi di uno dei miei posti preferiti di Roma: non è famosa come il Colosseo o come il Pantheon o come la Cappella Sistina, pochi turisti si spingono fin qui, ma se amate come me quelle atmosfere semplici, romantiche, lontane dagli occhi di tutti, allora amerete anche voi la Via Appia.

 

di  Omar Falvo

Esiste un anello di congiunzione fortemente marcato tra l’Abruzzo e la Calabria. Territori distanti, probabilmente un tempo collegati da un filo conduttore importante: riaffiorato dopo analisi storiche incrociate e minuziose. Una delle chiavi di lettura, per questa teoria, è rafforzata attraverso l’uso e la ricerca della toponomastica: con un approccio scientifico dei meandri nascosti di un determinato luogo. Esiste, infatti, nel cuore della valle del Savuto, in Calabria, il borgo di Marzi, e la popolazione dei marzesi, nell’attuale provincia di Cosenza. Il termine “Marzi” richiama fortemente a quello dei “Marsi”: lembi di territori dell’attuale entroterra abruzzese, o meglio -per identificarli con più tangibilità- della Marsica, colonizzati da questa fetta di popolazione, appunto quella dei “Marsi”, verosimilmente intorno all’anno mille a.C.

 

di  Imma Pontecorvo

Procida è un’isola vulcanica nel Golfo di Napoli, che si distingue per le case color pastello, le barche di pescatori e i piccoli borghi arroccati nelle colline. L’isola è diventata famosa verso la fine degli anni Cinquanta grazie al libro L’Isola di Arturo, scritto da Elsa Morante, e a capolavori cinematografici come "Il postino" con Massimo Troisi e, in seguito, Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon; ma anche grazie a Francesca e Nunziata, Mariti in affitto e infine Fuoco su di me.

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