di Guendalina Middei
Vedete questa foto? Sta spopolando, tutti ne parlano, tutti la commentano, tantissimi la criticano, pochi, davvero pochi, ne hanno colto il vero significato! Pochi sapranno coglierne la bellezza, ma se la guardate con attenzione, capirete qualcosa che a tutti gli altri è sfuggito.
Di primo impatto questa foto ti suscita un senso di inquietudine, di repulsione quasi. Mostra il piede di una ballerina, deformato, tormentato, quasi torturato dalla scarpetta che si è costretta a indossare per anni e anni. Non è un piede normale, ma è pieno di ferite, di cicatrici. Ma quelle cicatrici sono la cosa più bella di tutte. Quanto è noiosa una vita senza cicatrici.
«Senza nessun ricordo da cui scappare. Senza nessun orizzonte verso cui andare. Senza amori per i quali continuare lottare. Senza ieri disastrosi e domani pieni di riscatto». E non è forte chi non è mai stato ferito.
Forza deriva dal latino «fortis», che non significa potenza ma fermezza.
«Noi ballerini», confessa Roberto Bolle, «apprendiamo fin da giovani che la forza non ha alcun valore senza la determinazione, la volontà, il coraggio.» La vera forza non si misura in cosa vinci, ma in cosa proteggi. In quale idea credi. Per quale sogni ti batti. Per cosa sei disposto a fare sacrifici. Nella danza come nella vita non si tratta di rincorrere la perfezione ma di trovare. Il proprio ritmo, la propria andatura, il proprio cuore. Perché il tuo cuore è la forza più grande.
E in questa foto c'è tutto: cuore, sacrificio, estasi, bellezza.
Ti parla di chi come Sofia Raffaelli, la farfalla italiana, non è soltanto un corpo ma è arte in movimento. Ti parla di chi come Roberto Bolle fa del suo corpo un veicolo di cose come passione, dedizione, struggimento. Ti parla di chi, nell’era del tutto e subito, non cerca la strada più facile, quella che «tutti» percorrono, ma va verso l'infinito.
Perché nulla che abbia significato è facile. Kitai, dicono i giapponesi, attesa. Ciò che è bello si fa sempre attendere, mentre ciò arriva subito, subito se ne va. Ogni vera rinascita ha bisogno di tempo. Perché nascere non basta. È per rinascere che siamo nati.