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di  Lorenzo Rossomandi

 

Come è ormai consuetudine, dopo pochi minuti dalla notizia dell’arresto di Cecilia Sala in IRAN, nei social pullulavano migliaia di post di questo tenore:
Ma chi gliel’ha fatto fare!

Difficile spiegare a queste persone quale sia il motivo per cui una giornalista brava (non necessariamente apprezzata da tutti) e affermata, decida di fare bene il proprio lavoro.
Probabilmente chi la critica, fosse vissuto in altri tempi avrebbe consigliato a Cristoforo Colombo di restarsene al calduccio della sua casetta a Genova, a Marco Polo nella sua di Venezia e a Neil Armstrong di andare a pesca nel suo Ohio.
Oppure non avrebbe compreso il motivo per cui Socrate passasse le proprie giornate a fare domande a tutti ed anche a sé stesso, il perché Isaac Newton si fosse così tanto incaponito a capire perché la mela cade dall’albero, il perché Galileo Galilei non volesse accettare che il mondo restasse al centro della terra.
Qualcuno che, come diceva Henry Ford, alla domanda: “di cosa avresti bisogno”, avrebbe risposto: “di un cavallo più veloce”.
Probabilmente sono persone che avrebbero preferito restare schiave tutta la vita, anziché lottare per i propri diritti, scioperare mettendo a rischio la propria incolumità, scendere in piazza a tagliarsi i capelli per contrastare un regime assurdo.
Persone che sanno solo criticare coloro che si danno da fare (e magari sbagliano), pronte a denigrare chi arriva secondo, nonostante le ore di sacrifici e di preparazione, che continuano a fare i direttore tecnici dal divano.
E probabilmente non si vergognano di essere i parassiti dell’umanità.
Poi ci sono quelli che, in base al giornale per cui il o la malcapitata lavora, lo schieramento di provenienza, le sue preferenze sessuali o la squadra di calcio per cui tifa, sono pronti a giustificare o condannare alternativamente la vittima di turno.
Per non parlare degli esperti geopolitici dell’università di Google, che rivangano vecchie notizie, giusto per gettare fango su chi ha avuto l’ardire di uscire dai ranghi.
In realtà c’è solo una verità da seguire in tutta questa storia: chi cerca di raccontare qualcosa, chi cerca di mostrare al mondo cosa accade veramente, chi lo fa andando e rischiando la propria incolumità pur di farlo, va solo apprezzato e difeso con tutte le nostre forze.

Il mondo dei social è pieno di persone che non si fa domande e non cerca risposte e, quando lo fa, le sbaglia.
Per questo, se proprio non dovete fare domande, perché dovete fare proprio quella più stupida che possiate formulare?
Non chiedete “chi gliel’ha fatto fare”…
Perché tanto non lo capirete mai!

 

 

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Info Autore
LORENZO ROSSOMANDI
Author: LORENZO ROSSOMANDI
Biografia:
Mi chiamo Lorenzo Rossomandi e sono nato a Firenze nel 1967. Imprenditore, amante di musica Jazz (tanto da provare a suonarla); sono sposato, con tre figli. Scrivo sulla mia pagina Facebook racconti e pensieri per assecondare la mia passione per la scrittura, per riflettere e far riflettere. Ho all'attivo tre romanzi sempre riguardanti temi sociali importanti nei quali cerco di denunciare indirettamente i mali sociali, incentivando alla resilienza, allo spirito organizzativo, collaborativo, corporativo.
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