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di  Massimo Reina

 

La guerra di Netanyahu è una di quelle operazioni di precisione politica che sembrano uscire da un manuale di geopolitica per aspiranti dittatori e Primi Ministri in difficoltà. Ebbene sì, perché se togliamo il contorno di retorica sul "diritto di Israele a difendersi" e sull'eterna “minaccia del terrorismo", quel che resta è un disegno chiaro: l'espansione del potere, evitare la defenestrazione e il carcere, e il mantenimento di uno status quo che giova solo a chi ne trae beneficio. E chi se non Benjamin Netanyahu?

 

di Giovanni Macrì

 

La squadra mobile di Catania, guidata dal dottor Antonio Sfameni, nella notte, ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo emesso dalla Procura catanese a carico di due donne, imparentate tra loro, ritenute responsabili dell’aggressione avvenuta giovedì scorso ai danni di una 26enne cosparsa di benzina in strada e poi datole fuoco.

Il fatto è accaduto il 27 settembre, intorno alle ore 18:00, all’incrocio fra via Luigi Capuana e via Ventimiglia.

Secondo una prima ricostruzione degli investigatori della squadra mobile, l’obbiettivo dell’aggressione non era la vittima, ma la cugina.

A seguito di un litigio, iniziato prima via chat con messaggi rabbiosi, è partita una “spedizione punitiva”, continuata, faccia a faccia, in strada. Tutto per un “fidanzatino” conteso tra la figlia dell’autrice dello sconsiderato gesto e una cugina della vittima che si era messa a difendere la minore.  Sembrerebbe che un gruppo di persone, uomini e donne, sarebbe andato davanti al palazzo della famiglia con cui c’era la “controversia” e l’avrebbe invitata a scendere per strada... per “regolare i conti”.

A farne le spese una 26nne addosso alla quale le donne avrebbero gettato del liquido infiammabile, portato da casa, dandole fuoco. La vittima era per caso dai parenti e si era intromessa solamente, per prestare la sua opera di mediazione... per cercare di smorzare i toni.

 

di Giovanni Macrì

Salvatore Fabio, originario di Pace del Mela (ME), classe 1997, questo il nome della vittima, che ha perso la vita  per un tragico incidente che ha sconvolto la sua famiglia, ma soprattutto il padre cui è partito il colpo mortale.

Era la mattina di sabato scorso, quando i due sono partiti per una battuta di caccia al cinghiale nelle campagne di San Pier Niceto nel messinese, precisamente in Contrada Serro.

Dal fucile del padre partiva una colpo che prendeva alla testa il proprio figlio. Moriva tra le braccia dello stesso!

È stato lo stesso genitore a dare l’allarme col suo cellulare.

Quando in contrada Serro sono giunti i primi soccorritori per Salvatore Fabio non c’era più niente da fare.

Sul posto sono prontamente arrivati anche i Carabinieri della Compagnia di Milazzo che hanno avviato le indagini e il sostituto procuratore di turno della Procura di Barcellona pozzo di Gotto che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo e disposto l'esame autoptico sul corpo del giovane.

La dinamica della fatale sciagura è ancora al vaglio delle forze dell’ordine, ma si pensa proprio a un terribile incidente... un colpo partito accidentalmente.

Il sindaco di Pace del Mela, Mario La Malfa, ha così commentato: "La nostra comunità è stata colpita da un’altra immane tragedia che lascia tutti sgomenti. Abbiamo perso Salvatore in una circostanza drammatica, un nostro giovane. A nome di tutta la cittadina, l’amministrazione comunale si stringe attorno alla famiglia alla quale esprimiamo vicinanza e cordoglio!".

Salvatore Fabio era un giovane ventisettenne solare e pieno di vita, un apprezzato elettricista in una nota azienda di Giammoro (ME). La notizia della sua morte ha naturalmente scosso l’intero hinterland tirrenico.

I funerali si celebreranno solo dopo l'autopsia disposta sul corpo del giovane.

Secondo i dati raccolti dall’Associazione Vittime della Caccia (A.V.C.), nel corso della stagione venatoria 2023-2024, vi sono stati 12 morti e 56 feriti. TROPPI!!

Tutta la Redazione si unisce al dolore della famiglia.

Foto Web

 

di  Arnaldo Vitangeli

Questo video ha lo scopo di rendere consapevole il maggior numero possibile di italiani, di qualsiasi appartenenza politica o ideologica, della drammatica gravità della situazione internazionale, che coinvolge anche il nostro Paese, e delle responsabilità che ha in questo la classe politica, sia di destra che di sinistra.

 

di  Massimo Reina 

L’Italia, in quanto presidenza del G7 2024, ha scelto Siracusa per portare alla ribalta i temi dell’innovazione, della sostenibilità e del rilancio di un settore che non può più permettersi di rimanere indietro. Per la prima volta, infatti, il G7 Agricoltura si occupa anche della pesca e dell’acquacoltura, riconoscendo il loro ruolo strategico nella sicurezza alimentare e nella gestione dei territori. E quale luogo migliore della Sicilia, con il suo mare e le sue terre fertili, per affrontare queste sfide?

 

di  Benedetto Maria Ladisa

 

Era la notte del 23 settembre del 1968. Esattamente 56 anni fa.
Padre Pio stava lì, nel suo letto, nella sua umile cameretta, debole, sofferente. Erano le sue ultime ore di vita terrena. Accanto al suo letto c'era Padre Pellegrino.

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