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di Massimo Reina

 

Quando si dice tempismo. Jared Kushner, il talentuoso investitore con il suocero giusto, ha deciso che la tregua tra Israele e Hamas fosse il momento perfetto per entrare in affari con una finanziaria israeliana legata a doppio filo con gli insediamenti illegali in Cisgiordania e sulle Alture del Golan. Perché il caro Jared, oltre a essere stato il consigliere senior di Trump, è anche un filantropo della geopolitica: lui, gli insediamenti e l’energia rinnovabile sulle terre occupate, tutti insieme appassionatamente per un futuro sostenibile. Per Israele, ovviamente.

Phoenix Holdings

Kushner, che nel tempo libero tra una cena con MBS e una passeggiata tra i resort degli Emirati si diletta in operazioni finanziarie strategiche, è diventato il maggiore azionista della Phoenix Holdings, una società di investimenti israeliana che finanzia progetti nelle colonie in Cisgiordania e nelle Alture del Golan. Zone dove, guarda caso, esiste un grazioso villaggio chiamato Trump Heights, omaggio alla generosità del suocero che, da presidente, ha riconosciuto la sovranità israeliana su quei territori. Quando si dice un affare di famiglia.

Ma la lungimiranza di Kushner non si ferma qui. Oltre a rafforzare le colonie illegali con investimenti frizzanti, ha anche pensato a Gaza. Sì, proprio quella Gaza che Israele ha raso al suolo e assediato per decenni. Secondo Jared, le proprietà fronte mare potrebbero diventare una vera miniera d’oro. Certo, adesso c'è qualche maceria di troppo e un problema di residenti poco collaborativi (vivi o morti, che fa lo stesso), ma con la giusta spinta imprenditoriale e un paio di miliardi sauditi si potrebbe trasformare in una Tel Aviv 2.0. Più business e meno palestinesi, insomma.

Il genero d’oro che fiuta gli affari (di guerra)

D’altronde, Kushner è un maestro dell’arte dell’accordo (o almeno così gli ha detto suo suocero). Già nel 2020 aveva giocato un ruolo chiave negli Accordi di Abramo, quelli che dovevano portare la pace in Medio Oriente e che invece hanno assicurato un flusso costante di armi e investimenti tra Israele e le monarchie del Golfo. Ora, con la stessa maestria, si sta posizionando per raccogliere i frutti della guerra: perché in fondo, per certi uomini d’affari, i conflitti non sono tragedie umanitarie, ma opportunità di mercato.

E così, mentre Gaza brucia e la Cisgiordania diventa sempre più una colonia modello, Kushner si assicura di essere dal lato giusto della barricata: quello con i contratti, i grattacieli e le spiagge esclusive. Se la diplomazia fallisce, c'è sempre il real estate.

 

 

 

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Massimo Reina
Author: Massimo Reina
Biografia:
Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è stata una delle firme storiche di Multiplayer.it, ma in vent’anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, Spaziogames, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Adesso che ha la barba più bianca, ascolta e racconta storie, qualche volta lo fa con le parole, altre volte con i video. Collabora con il quotidiano siriano Syria News e il sito BianconeraNews, scrive per alcune testate indipendenti come La Voce agli italiani, e fa parte, tra le altre cose, dell'International Federation of Journalist e di Giornalisti Senza Frontiere. Con quest’ultimo editor internazionale è spesso impegnato in scenari di guerra come inviato, ed ha curato negli ultimi 10 anni una serie di reportage sui conflitti in corso in Siria, Libia, Libano, Iraq e Gaza.
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