Colors: Blue Color

 di Arianna Di Presa

Vittorio Menditto vive e lavora a Concordia Sagittaria in provincia di Venezia. La sua abile forza motrice ha saputo rendere la vita un'opera d'arte.

L'astrattismo esistenziale di Menditto deriva da un'abilità resiliente, capace di trasmettere un dinamismo movimentato che suscita nei fruitori un plateale senso di curiosità e ammirazione nell'indissolubilità corporea. Vittorio Menditto dunque, tramite i suoi cromatismi pervade la collettività di pedalate e corse continue oltre qualsiasi ostacolo. L'impossibile pertanto, è divenuto possibile, grazie ad un mutamento evolutivo trasferito nel colore, potente e accompagnatore nel saper esprimere sia il peso, sia la scioltezza dell'emotività.

Ciò che lascia di stucco gli spettatori è proprio la maestosità tecnica con la quale Menditto realizza ogni esposizione. Menditto ha reso la sua tetraplegia un' opportunità per apprezzare ancora di più il mondo circostante. Un semplice cerchione, infinite sfumature e pennelli hanno condotto Menditto alla partecipazione di eventi locali ed internazionali rendendo la sua passione una vera e propria professione. Niente è facile ma nulla è impossibile. Il carattere esplorativo del presente astrattismo restituisce una bellezza sgorgante che ammorbidisce le avversità trasformandole in meravigliose sorprese.

 
di Arianna Di Presa
 
Lunedì 26 Aprile s’inaugura il percorso d’arte “la forza delle Donne” ideato dalla pittrice Manuela de Pregi con l’accompagnamento dell’espressione artistica di Alberto Mesiano. L’esposizione si svolge presso l’Atelier della de Pregi (Spazio Stazio n10) in via Cecilio Stazio n10 a Milano, in cui permane per l’intera settimana fino al 7 Maggio compreso, con orario di apertura al pubblico previsto dalle 16 alle 22. Mesiano e de Pregi attraverso l’arte riescono a fortificare l’attenzione dei fruitori verso una visione olistica rispetto alla raffigurazione femminile. Da una parte, Mesiano ne evidenzia gli aspetti più crudi e radicati all’interno di fondamenta ineliminabili basate sui pregiudizi di genere entrando nelle viscere ancestrali dei meccanismi violenti. La donna, nel suo silenzio dirompente viene ritratta dunque, nella massima sofferenza, qualche volta attutita da cromatismi più tenui che innescano una forma di ossigeno speranzoso. Nel frattempo, de Pregi mostra una certa caparbietà artistica nel saper interrompere, questa lugubre ingiustizia accentuata dalla vivida geometria di Mesiano; de Pregi raffigura una rinascita sgorgante, libera e disinnescata dai meccanismi imposti dalla società attuale.
A questo proposito, l’animo femminile ritorna a volare in un universo distopico quasi estraniato dalla concretezza, cavalcando miscele e tecniche ispiratrici a fantasie oniriche che si dipanano oltre il visibile apporto materico. L’intento degli artisti in questione, consiste pertanto nel saper comunicare un sentimento umano che possa ripristinare i valori perduti. Tutto ciò è visibile dalla denuncia di Mesiano nel voler ritrarre appositamente gli ispidi meccanismi violenti tramite il gelo cromatico che si accorpa volentieri ai fulmini dorati e prospettici della de Pregi, utilizzati come fulcri veritieri per ottenere una meritata catarsi.
Con grande onore, sono lieta di rivelare che la mia poetica abbinata ad un ampio apporto critico è affiancata ad innumerevoli opere di Manuela de Pregi. Di seguito, lascio la lirica inerente il prologo di questa preziosa esposizione artistica.
 
La forza delle donne
Silenzi sgorganti
da irrefrenabili respiri
potenti come l'immenso,
sottili come la luce,
tersi come il quotidiano chiarore
dell'indiscutibile forza delle donne. 
 
 

di Arianna Di Presa

Sergio Riviera vive e lavora a Suzzara in provincia di Mantova. È noto a livelli internazionali come il pittore dell’anima, in quanto riesce ad una velocità sublime a rendere partecipi i suoi fruitori all’interno di prati verdi, cascate e fiumi che inorgogliscono al profumo di delicati fiori.

Il maestro Riviera è conosciuto e ampiamente apprezzato dai critici d’arte più influenti, tra i quali Vittorio Sgarbi e Paolo Levi. Il vasto infinito perpetrato dal pittore è un vivo segnale di un’anima che non approda lungo nessun fondale, riuscendo ad affrontare con temperanza, ogni sconfitta oceanica, al fine di giungere verso il saluto al sole, un tramonto collettivo di eterna gratitudine che albeggia agli inizi di un luminoso giorno.

La luce si configura dunque, come la linea sottile che accarezza egregiamente ogni cromatismo dettagliato e perfetto, nel sinuoso ritmo sinfonico, preannunciando candide note d’intensa interiorità. Anima e Vita nella loro teatralità materica donano un’incommensurabile richiamo tra le radici dell’immenso, all’interno di praterie soffuse dall’incanto notturno accompagnato dal brusio delle lucciole e l’inserto pazzesco di un cielo che miscela il viola al blu etereo, come un’andatura angelica per la beatitudine terrena. Suoni e silenzi dentro anafore cromatiche rendono esplicito ogni istante intimo ed essenziale nella sua linfa vitale. Tutto tace e accade. Nulla avviene per caso. L’immensità si avverte inevitabile nelle urla mute del cielo, quando l’Universo diviene un pittore e un narratore, il portavoce fondamentale per ricercare la pienezza esistenziale a partire dall’ennesimo filo d’erba, solitario, tra le gocce di rugiada fino alla maestosità di ruscelli che scorrono nelle vene emotive.

 

M’inchino al sovente infinito come una goccia d’acqua

che trova ristoro nel barlume del sole.

Estasi e Beatitudine asciugano l’etereo sguardo di luminose lacrime.

 

di Rita Scelfo

Se attraversassimo l’Italia da Nord a Sud, isole comprese, scopriremmo bellezze artistiche e perle nascoste; c’è un patrimonio culturale da custodire e da valorizzare come ad esempio in Sicilia “Il Parco Letterario Salvatore Quasimodo” nei pressi di Roccalumera, tra Messina e Taormina. A Roccalumera ha vissuto Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura (1959); nato a Modica, vi si trasferì ad appena cinque giorni dalla nascita e a soli 14 anni scrisse la sua prima poesia sulla spiaggia del paesino. Il Parco, sorto in onore del poeta, è attivo dal 1998 quando la Comunità Europea ne firmò il riconoscimento ufficiale in seguito al Concorso “Sovvenzione Globale Parchi Letterari” risultando fra i 16 vincitori; da allora si è operato al fine di portare avanti un efficace incontro tra Letteratura e Territorio.