Colors: Blue Color

 

di Arianna Di Presa

Nadia Ferrari nasce ad Oderzo in provincia di Treviso. La sua vocazione per il colore si sviluppa a partire dalla tenera età fino a diventare una vera propria tecnica evolutiva, che conduce la sua pittura verso sguardi sempre più alti all’interno di numerose esposizioni locali e internazionali. I soggetti raffigurati dalla Ferrari, sono perlopiù donne, che nella loro sentita femminilità dimostrano una dignità tumultuosa, oppure invocano attenzione in relazione a tematiche sociali di grande valenza, come la violenza di genere, le vittime e gli orfani di guerra, il razzismo e ogni forma di pregiudizio radicato nella mentalità dell’uomo. La pittrice nel corso degli anni, perfeziona in maniera esponenziale la sua comunicazione cromatica, tale da conferire al fruitore un avvolgimento magnifico all’interno di un richiamo emotivo somigliante ad un battito d’ali tra il Nulla e l’Infinito.

Un’elevazione spirituale, dunque ,che trapela dall’incisione materica, all’interno di volti che sussurrano sofferenza e sembrano spostarsi verso una consapevolezza che fugge in un battito altisonante, la metafora concernente il processo catartico che compie il bruco poco prima di diventare una variopinta farfalla. È questo infatti, il messaggio ritmico di Nadia Ferrari, un dialogo emotivo silenzioso e al contempo, tremendo e assordante nel suo esplicitarsi attraverso spostamenti repentini che lei stessa riesce a mettere in evidenza in maniera estrema e lussureggiante, tanto da riuscire a concentrare l’istante mutevole nella potenza del gesto pittorico. In ultima analisi, l’Arte della Ferrari pertanto, costituisce un prologo da custodire al fine di scoprire delicatamente la partitura libera e delicata dell’anima. 

 

 

“Era affascinato da quella visione del mondo, percorso da innumerevoli fili invisibili che si intrecciavano come una rete da pesca, che invece dei pesci pescava esistenze”

Scrive l’autore all’inizio di un capitolo della sua ultima opera “ Angeli Incompleti”.

La parola "angelo" deriva dal latino angelus ed ha origine dalla parola greca ἄγγελος (traslitterazione: ággelos; pronuncia: ánghelos), traduzione dell'ebraico מלאך, mal'akh, e significa "messo", "messaggero", "servitore".

 

di Gianfranco Bonofiglio

Oramai è un trend senza fine che si aggrava anno dopo anno. La micidiale combinazione fra il più alto tasso di denatalità fra tutte le 216 regioni Europee combinato all'alto tasso di emigrazione giovanile ha trasformato e continua a trasformare l'assetto demografico della nostra sventurata terra di Calabria.

 

di Arianna Di Presa

Nel presente articolo intendo focalizzare l’attenzione sul movimento artistico di Bruno Cesàr, un motivo fortemente esistenziale e universale di ogni istante, perpetrato di abbracci vitali e gratitudine costante tra il Maestro e la Natura Vivente. Pittore, grafico e designer, Cesàr compie i suoi studi a Padova, poi si sposta a Firenze, dove ha la fortuna di contemplare la paesaggistica maremmana instaurando un contatto divinatorio attraverso la bellezza naturale. Nell’arco dei suoi percorsi formativi ha avuto l’occasione di incontrare la Contessa Emilia della Gherardesca che è divenuta sua mecenate. 

 

di Maria Pellino

Riuscire ad immedesimarsi nelle migliaia di donne e di uomini, divenuti paladini di una libertà svanita tra le brutture di una guerra, è alquanto complicato. Definire, poi, l'operato indescrivibile di coloro che hanno lottato perdendo la vita per quei valori di giustizia morale e sociale, è ancora più arduo. Vorrei proporvi per la giornata Mondiale del libro 2021 un testo: “Io sono l'ultimo: Lettere di Partigiani Italiani (Einaudi. Stile libero extra), AA. VV. Stefano Feure, Andrea Liparoto, Giacomo Papi.”.