Colors: Blue Color

 di Arianna Di Presa

Nel presente articolo intendo evidenziare l'artista poliedrica Sabrina Veronese. Nel corso della sua formazione sperimenta varie tecniche, tali da conferire in ogni opera un profondo dialogo con l'universo che si dipana tra tante esposizioni internazionali ed in numerosi cataloghi. Lo studio del Cosmo dunque, diventa l'oggetto di analisi delle tele che sembrano mutate in sublimate entità difficili da sfiorare. Veronese riesce egregiamente ad ipnotizzare i fruitori nel flusso dei colori, in particolare risalto diventano il blu e il giallo che attraverso apposite gradazioni rendono un notevole distacco tra corpo e anima.

L' anima diventa eternità e in questo senso la materia si profila come la spinta evocativa per esplorare la sospensione del mondo. Il Creato dunque, costituisce un'armonia di più universi che si disgregano in una momentanea collisione al fine di ritrovarsi in una densa completezza. La tonalità onirica di Sabrina Veronese approda verso un incipit che diverge lo sguardo oltre il Cosmo, al di sopra delle concrete vertigini, come se l'abbraccio del Cielo soffocasse l'approccio osservativo basilare, non sufficiente ad approdare lungo il brillio notturno delle nebule. Le stelle non si toccano con gli occhi, ma si sfiorano con il cuore.

 

di  Arianna Di Presa

Nel presente articolo intendo focalizzare l'attenzione sull'importanza dell'essenziale, scorrevole sotto al nostro sguardo. Qui si apre il percorso artistico di Rosanna Di Cecca implementato e riconosciuto a livello internazionale. Nasce a Calitri in provincia di Avellino, ma lavora a Reggio Emilia.

Le sue pennellate non intendono interrompere alcun millesimo esistenziale, come la sua anima che si rispecchia in continuazione tra flora e fauna, in un vivido respiro di morbidezza cromatica espressa su tela. Nessun altra ispirazione è più sublime della Natura. È tutto ciò che guida la De Cecca verso argini esploratori di incontaminate sorprese che permettono di avvertire la vita e l'universo in una medesima sensibilità che si accorpa repentina nel cuore del fruitore .

Vi è il desiderio non rivelato che l'artista tramite il veicolo non giudicante dei cromatismi, riesce ad esplicitare. Il sapore di libertà innocente sembra scontrarsi qualche volta con un dolore mai confidato prima, tale da rendere ogni sensazione una vetrata di emozioni da ammirare in lontananza, alla ricerca di una bellezza ammaliante che conduce persino a creare l'invisibilità dell'ultimo istante. 

 

"Solo chi non canta, non stona", è una delle frasi che ripeteva spesso Ferruccio Casacci, padre del più noto musicista e produttore musicale torinese Massimiliano ma, pure, mentore e maestro di moltissimi professionisti dello spettacolo che nella Torino dal 1955 al 2011 hanno avuto l'opportunità di incontrarlo, di percorrere un pezzo di strada con lui, di scontrarsi con le sue idee e di arricchirsi nel confronto.

 di Arianna Di Presa

Arianna Capponi è un'artista di valenza internazionale che vive e lavora a San Felice Circeo in provincia di Latina. Studia all'Accademia di Belle Arti a Roma e con il passare del tempo matura sempre più la sua concretezza pittorica inserendo molte tematiche differenti, tra cui storia mitologica, fumettistica e animazione. Una delle caratteristiche principali dell'andamento pittorico dell' artista è proprio un'analogica scoperta tra passato e presente, in modo da ammorbidire il tempo nell'atto univoco di esistere ampliando allo spazio prospettico significati densi d'innovazione. L'apporto ellenico di Arianna Capponi concerne proprio la sua pennellata statuaria che riporta molto di frequente, i fruitori all'interno della Grecia antica, in una sospensione trapassata, che sembra risucchiare d'improvviso il quotidiano presente, come se le fondamenta diventassero delle sentinelle per apprezzare in maniera più incisiva ciò che i nostri posteri ci hanno saputo donare. L'illuminazione consapevole tramandata da ogni opera della Capponi assembra con sicurezza Storia e Cultura, un binomio inevitabile, inserito e studiato nella magnificenza del dettaglio, dentro alla tessitura degli accorgimenti tecnici. Precisione e lume interiore sono suoni linfatici per unire tasselli tra il pregresso ellenico e il progresso odierno. La Storia pertanto, si profila come una disciplina pittorica al fine di comprendere ad occhi aperti e consapevoli il ponte attraversato dall'uomo durante il viaggio della vita.

Conosco Pasquale Viscuso, recente vincitore nella sezione Narrativa del Premio Letterario Nazionale Persephone, da sempre. Amico sincero e leale con lui ho trascorso i momenti più belli e spensierati della mia vita e quando mi ha comunicato che avrebbe partecipato al concorso che gli avevo caldamente consigliato mi ha reso davvero felice. Ero convinto che il suo libro “Oltre il mare di Sciacca”, pubblicato circa tre anni fa, avrebbe colpito la giuria sia per il tema originale e delicato trattato che per il linguaggio vivido ed efficace da lui usato. Un piccolo gioiello nel quale la memoria rappresenta il cammeo più prezioso, incastonato come uno scoglio, nel limpido mare siciliano.

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