La Cosmologia nell'arte di Sabrina Veronese
di Arianna Di Presa
Nel presente articolo intendo evidenziare l'artista poliedrica Sabrina Veronese. Nel corso della sua formazione sperimenta varie tecniche, tali da conferire in ogni opera un profondo dialogo con l'universo che si dipana tra tante esposizioni internazionali ed in numerosi cataloghi. Lo studio del Cosmo dunque, diventa l'oggetto di analisi delle tele che sembrano mutate in sublimate entità difficili da sfiorare. Veronese riesce egregiamente ad ipnotizzare i fruitori nel flusso dei colori, in particolare risalto diventano il blu e il giallo che attraverso apposite gradazioni rendono un notevole distacco tra corpo e anima.
L' anima diventa eternità e in questo senso la materia si profila come la spinta evocativa per esplorare la sospensione del mondo. Il Creato dunque, costituisce un'armonia di più universi che si disgregano in una momentanea collisione al fine di ritrovarsi in una densa completezza. La tonalità onirica di Sabrina Veronese approda verso un incipit che diverge lo sguardo oltre il Cosmo, al di sopra delle concrete vertigini, come se l'abbraccio del Cielo soffocasse l'approccio osservativo basilare, non sufficiente ad approdare lungo il brillio notturno delle nebule. Le stelle non si toccano con gli occhi, ma si sfiorano con il cuore.