di Grazia Greco
Vi appassionano i fantasmi? Io ne sono affascinata, nonostante la mia indole non troppo coraggiosa. Sin da bambina mi affascinavano le storie dei così detti spiriti, perché allora così venivano chiamati dalle nostre mamme e nonne, al punto che era l’unico modo per riuscire a tenermi un po’ ferma, essendo una bambina alquanto vivace. Tuttora mi affascinano le storie soprannaturali, i luoghi incantati con strane presenze. I castelli sono da sempre stata la mia attrazione preferita e avendo il privilegio di vivere in una regione che ne è ricca, il Piemonte, ne ho visitati diversi, attratta dal particolare fascino che ognuno di loro esercita su di me. In questo mio modesto scritto, voglio omaggiare i lettori della storia di un bellissimo maniero, che solo di recente ha avuto la meritata resurrezione, e che ho avuto la fortuna di conoscere grazie all’amicizia che mi lega ai suoi straordinari proprietari, i Tamietto che nel 1999 hanno acquistato il maniero, in evidente stato di degrado e di devastazione. Ma perché proprio il castello di Piea? Per poter proseguire nel racconto, ritengo opportuno fare una piccola digressione sulla misteriosa storia che si cela dentro le sue mura. Piea è un incantevole borgo di seicento abitanti, circondato dalle verdi colline del basso Monferrato astigiano, ed è proprio da qui, dalla piazza principale del borgo, che, varcato un possente cancello, il maniero appare in tutta la sua imponenza, circondato da un parco di rara bellezza.