di Salvatore Fabiano
La famosa battaglia del 7 ottobre 1571 vide, infatti, come protagonisti CECCO PISANO da Belvedere Marittimo e GIOVANNI DIONIGI GALENI da Isola Capo Rizzuto.
Erano due condottieri di flotte navali che si trovarono a combattere sui fronti opposti nella decisiva battaglia che vide la vittoria dei cristiani sui musulmani. Ma chi erano questi due eroi combattenti!
FRANCESCO PISANO, detto Cecco, era nato nel centro di Belvedere da umile famiglia. Giovanissimo trovò lavoro nelle marinerie del mar Tirreno e, in breve tempo, fece carriera da ufficiale. Era comandante di una piccola flotta quando fu incluso nella grande spedizione nel Mar Egeo patrocinata da Papa Pio V e da Filippo II, re di Spagna. A guidarla erano Marcantonio Colonna e Don Giovanni d'Austria.
Il fine era quello di annientare l'Impero Ottomano in quella che sarà definita l'Ultima Crociata. Per la sua perizia ed astuzia fu incaricato di compiere una escursione, una spiata per riferire sulla consistenza delle forze nemiche. Il suo spirito militare ardimentoso lo portò a mentire, sminuendo la realtà di quel che aveva visto. Aveva già concepito il progetto strategico che espose ai due capi dell'importante spedizione.
Quindi una bugia per combattere e vincere. GIOVANNI DIONIGI GALENI, detto Occhialì, era nato nella frazione Le Castella di Isola Capo Rizzuto. Anch'egli di umili origini, fu fatto schiavo durante un' incursione di pirati turcheschi. Adibito ai remi della nave, fu trasportato a Tunisi ed utilizzato a corte. La leggenda dice che abbia fatto innamorare la Regina e così ebbe inizio la scalata che lo porterà, nei tempi successivi, a diventare Re di Algeri, Tunisi e Tripoli. Nel frattempo si era convertito all'Islam.
Fu un vero Imperatore! Dalla cruenta Battaglia di Lepanto fu il solo capo islamico ad uscire indenne. Col tempo ritornò nella sua terra d'origine, ma non riuscì a vedere la madre, come egli bramava. Ella rifiutò di incontrare il figlio che aveva RINNEGATO il suo credo religioso per abbracciarne un altro.
A CECCO Pisano furono tributati onori militari con la nomina ad Ammiraglio, per meriti acquisiti in battaglia, e riservate ricchezze che coinvolsero anche il giovane figlio che lo aveva seguito nell'impresa.
Belvedere gli intitolò, all'inizio del secolo scorso, la via e la piazzetta del quartiere Chiesiella ove era nato. Il prof. Vincenzo Nocito, gloria culturale belvederese, ne dettò la poetica epigrafe collocata all'inizio del quartiere di Cecco Pisano, sul muro laterale della Chiesa del Rosario, la più antica del Centro Storico.
La lapide, collocata nel 1920, era stata donata dal Circolo Operaio intitolato a Cecco. Ad OCCHIALI', ricco, famoso, deceduto da rinnegato fuori dalla sua terra, furono riservati gli onori post mortem con la sepoltura dei suoi resti umani in una moschea a Istambul che, ancora oggi, è possibile visitare.
Continuando la metafora sportiva, posso concludere che il derby lo vinse Belvedere, ma Isola Capo Rizzuto ne uscì benissimo.