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E' una notte fredda questa, una di quelle notti che fanno pensare alla neve e al Natale. Una di quelle notti che portano con sé la magia della speranza e della possibilità che possano avverarsi sogni e desideri...

Sto ascoltando le note de ” Heal the world” di Micheal Jackson...


“Think about, ehm, the generations and
Say we wanna make it a better place for our children
And our children's children, so that they
They, they know it's a better world for them
And think if they can make it a better place
There's a place in your heart
And I know that it is love
And this place could be much brighter than tomorrow
And if you really try
You'll find there's no need to cry
In this place you'll feel there's no hurt or sorrow

There are ways to get there
If you care enough for the living
Make a little space
Make a better place
Heal the world
Make it a better place
For you and for me and the entire human race
There are people dying
If you care enough for the living
 want to know why
There'sMake a better place for you and for me
If you a love that cannot lie
Love is strong, it only cares for joyful giving
If we try, we shall see
In this bliss we cannot feel
Fear or dread, we stop existing and start living”.......

 

Un subbuglio di emozioni incredibili. Una sottile vena di tristezza pervade il mio sentire, un dubbio mi assale....perché “un mondo pieno d'amore” deve essere un sogno? Perché non ci viene naturale consegnare alle generazioni future “un posto migliore”?

Non dimentichiamo che la bontà, la gioia, la bellezza sono prerogative non solo del periodo natalizio ma esse ben si adattano a tutti i periodi dell'anno! Cerchiamo di inseguire tutto ciò che ci fa stare bene senza farci sopraffare dalla superficialità ma conserviamo intatto il senso delle cose, la semplicità delle azioni di quelle che ci scaldano il cuore e ci fanno tenere vivo il legame con le nostre radici. Ricordiamo che siamo quello che amiamo e quello che scegliamo di essere! Mai come in questo anno ci siamo resi conto di quanto sia effimera la vita e soprattutto ciò che è veramente importante...Impariamo dunque, con poco, a rendere vivibile questa nostra enorme casa universale.

 

I comuni della sponda occidentale bresciana del Lago di Garda compresi quelli dell’alto Garda che confinano con il Trentino, da anni hanno un grosso problema da risolvere; quello della depurazione delle acque reflue.
Attualmente gli scarichi confluiscono attraversando con tubature il fondo del lago nel grande depuratore costruito negli anni settanta di Peschiera del Garda sulla sponda Veronese.
Dibattiti, riunioni sui vari progetti e proteste non hanno sortito fino ad ora nessuna partenza di lavori.
Data per assodata la necessità di un nuovo sistema di raccolta e depurazione delle acque sul Garda, il problema è stabilire che fare. Vari studi dal 2007 fino ai nostri giorni sono giunti a una decisione, approvata dagli enti preposti. Un mega impianto, un’opera da 230milioni nel comune di Gavardo sito a Nord/Ovest del Lago, a ridosso del fiume Chiese dove verrebbero scaricate le acque depurate mediante canali adibiti anche alla irrigazione delle campagne. Su questo progetto sono in atto forti proteste, di organizzazioni ambientaliste ma anche da parte dei sindaci delle zone coinvolte. Le critiche a questo progetto si possono riassumere così:
«Il cambio di bacino orografico, da quello del Garda e poi del Mincio a quello del Chiese, è un danno per l’ambiente; il costo per pompare le acque fino a Gavardo, è troppo elevato. Non c’è alcuna legge che impedisca di scaricare le acque depurate direttamente nel Garda costruendo l’impianto nella zona del lago. Il nuovo progetto non risolve il problema della separazione delle acque bianche da quelle nere, il che fa sì che, ad esempio, in caso di pioggia e di riempimento delle condutture una parte degli scarichi finirebbe comunque a lago; i Comuni del Garda non possono scaricare sugli altri i loro problemi fognari; si potrebbe mantenere la situazione così com’è, potenziando la rete di collettamento sistemando le tubature subacauli per portare tutte le fognature a Peschiera, ingrandendo l’impianto esistente».
Le risposte dei soggetti interessati a che l’opera si faccia sono (riporto dichiarazione di Acque Bresciane, il promotore del progetto):
«Portare le acque direttamente a Peschiera ha lo stesso costo del pompaggio dal lago fino a Gavardo (3,5 milioni di euro all’anno), ma che i lavori per un ampliamento considerevole del depuratore già esistente comporterebbero difficoltà tecniche e burocratiche (la sola area disponibile è del demanio militare) troppo elevate, senza contare che Verona ha già un suo piano che non prevede più i Comuni bresciani, ad esclusione di Desenzano e Sirmione. Per quanto riguarda il bacino orografico, ciascuno dei progetti esaminati dall’Università (ad esclusione di quello con la sola Peschiera) prevede il passaggio da quello del Garda a quello del Chiese, senza che sia stato ritenuto un fattore invalidante. Sempre per i progettisti, inoltre, l’impatto delle acque depurate nel fiume è inferiore a quello che avrebbero nel lago, senza contare che un luogo idoneo per realizzare l’impianto in un comune affacciato sul Benaco non è stato individuato. Per quanto riguarda la separazione delle acque bianche da quelle nere, sono comunque in corso interventi in tal senso (ad esempio a Desenzano), ma va tenuto conto del fatto che i sistemi di collettamento costruiti finora sul Garda in gran parte (circa il 50%) non prevede tale separazione. Per dividere l’acqua fognaria propriamente detta e quella meteorica, insomma, servirà molto tempo, più di quanto sarebbe necessario per il nuovo impianto».
Intanto il tempo passa e come tante altre grandi opere pubbliche indispensabili per lo sviluppo della zona, anche questa per problemi ideologici e burocratici non decolla.

 

Piove sul bagnato! Dopo quella dell’8 agosto, iniziando nella tarda serata del 5 dicembre una violenta bomba d’acqua, che ha proseguito fino all’intera mattinata del giorno seguente, ha investito la costa tirrenica avanzando con la sua furia inarrestabile nell’entroterra, arrivando addirittura a versare fino a 121mm di pioggia su Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e 281mm su Campogrande-Tripi (ME). 

Risultati a lungo termine dopo incisione della placca e innesto per la malattia di Peyronie: confronto tra innesti dermici suini e pericardio bovino. 
La incisione della placca e successivo innesto (PEG) è uno dei pilastri della terapia chirurgica per la grave curvatura del pene nella malattia di Peyronie (PD). 

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