Caso Astrazeneca: ecco perché (ad oggi) non c’è di cui preoccuparsi
FACT CHECKING SU EFFETTI COLLATERALI E PROTEZIONE
Niente panico: nonostante quello che molti giornalisti stanno scrivendo in questo momento il vaccino Astrazeneca è efficace e sicuro.
Basta saper leggere… i numeri!
L'Ema, ha già fatto notare come il numero dei casi di trombosi tra i vaccinati è in linea con i casi di trombosi avvenuti nello stesso periodo di tempo nella popolazione non vaccinata. perché anche mentre sto scrivendo questo articolo c'è qualcuno che sta morendo di trombosi in Italia, anche senza essere vaccinato;
Addirittura alcuni casi di trombosi si sono verificati 10-12 giorni dopo l'inoculazione del vaccino, e quindi è praticamente impossibile che sia stato il vaccino a causarli.
In Europa si sono verificati alcuni casi di trombosi (30 fino al 13 marzo) dopo il vaccino, sui 5 milioni e passa di inoculazioni, ma questo non vuole dire che siano stati causati dal vaccino.
DOPO non vuol dire A CAUSA DI.
L’Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco) purtroppo però, ne ha vietato l’uso «in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'Ema» (l’Agenzia per le Medicine Europea)
Scrivo purtroppo perché una decisione del genere può tranquillamente affossare la campagna vaccinale. Anche perché per i vaccini, siamo in pieno periodo di farmacovigilanza, e quindi, secondo le giuste regole, ogni evento sospetto che si manifesti dopo la somministrazione del vaccino in osservazione deve essere segnalato alle autorità competenti.
Nella lista degli eventi "avversi" segnalati in passato ci sono eventi come: "gravidanza", "morso di ragno", "suicidio", ecc. che difficilmente sono stati causati dal vaccino, ma vanno tenuti sott'occhio per estrema cautela.
Però, nonostante questo, in regime di farmacovigilanza vige il criterio della massima cautela, e anche per rassicurare la popolazione si controlla meglio
perché non si sa mai.
Germania, Francia e, come avrete capito, anche l'Italia, hanno deciso di sospendere l'utilizzo del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 perché sono stati segnalati casi sospetti di eventi avversi, quali morti e trombosi, dopo la sua inoculazione.
Marco Cavaleri, responsabile per la strategia vaccinale dell'Ema, in audizione all'Europarlamento ha subito risposto, dicendo che: «Stiamo esaminando i dati e
gli eventi letali riportati”, anche se finora, ha aggiunto, non vi sono prove che "dimostrino un rischio emergente che influenzi il rapporto benefici/rischi».
La prima cosa che urge dire è che ben venga il corretto monitoraggio e l’auto sorveglianza in tema vaccini.
Con la stessa fermezza però, dobbiamo affermare come sospendere la somministrazione di un vaccino, in una pandemia globale, durante una campagna vaccinale che finalmente sembra spiccare il volo, SENZA ALCUNA
base scientifica, è un passo falso comunicativo e operativo.
Ancor di più se questa sospensione è figlia di settimane di “bombardamenti” mediatici da parte di tutta la stampa italiana (fatta eccezione per pochi).
Negli ultimi giorni infatti, alcuni giornali italiani hanno titolato “AstraZeneca, paura in Europa”. “ll vaccino Astrazeneca è pericoloso, provoca la trombosi”, “alcuni Paesi l’hanno ritirato dal commercio” dicono.
In realtà, l’Ema (l’Agenzia per le Medicine Europea) e numerosi altri esperti hanno spiegato che finora non ci sono prove per ritenere che le trombosi sono state causate dal vaccino.
Un dato paradossale: nel Regno Unito sono stati somministrati oltre 11 milioni di dosi di Astrazeneca, e tra i vaccinati sono stati rilevati 45 casi di trombosi. Sono stati somministrati anche 11 milioni di dosi del vaccino di Pfizer, e sapete quanti sono i casi di trombosi rilevati? 48,3 in più!
Come è possibile allora che quello pericoloso tra i due è il vaccino Astrazaeneca? Domandatelo ai giornalisti dei titoli allarmistici…
Mancava solo questo insomma, per aumentare il caos nella opinione pubblica ed alimentare le varie correnti No-vax!
Si perché sul vaccino Astrazeneca si erano già avuti i primi “misunderstanding” quando, negli ultimi tempi, sono apparsi in Tv illustri virologi e virologhe che
sottolineavano come il vaccino Astrazeneca fosse “scarso” perché ha un’efficacia del 60 per cento circa.
In parole povere che su 100 vaccinati 60 sono coperti e 40 no.
Peccato che l'efficacia del vaccino non misura quanti tra gli individui vaccinati sono “protetti” perché hanno sviluppato gli anticorpi (che sarebbe un dato facile da misurare in maniera più accurata: si fa l'esame del sangue ai vaccinati e si vede quanti hanno sviluppato gli anticorpi protettivi).
Per capire che non è così, basta leggere l’articolo pubblicato su Lancet (1) nel quale gli scienziati di Astrazeneca hanno descritto la loro sperimentazione sul
vaccino.
Sono 11.636 gli individui che Astrazeneca ha arruolato: a circa metà dei soggetti hanno inoculato un vaccino falso (placebo), e all’altra metà dei soggetti hanno
inoculato il vaccino vero.
Fatto ciò hanno seguito gli sviluppi dei successivi 6 mesi.
Questi i numeri del gruppo del vaccino falso (placebo) su 5829 individui:
112 individui si sono infettati con il coronavirus e si sono ammalati di Covid-19, cioè hanno sviluppato i sintomi;
5 erano gravissimi;
1 è morto;
Questi i numeri del gruppo che aveva ricevuto il vaccino vero (su 5.807 individui):
37 persone si sono ammalate di Covid-19 e hanno sviluppato i sintomi.
Tutti sintomi lievissimi, in pratica un raffreddore o poco più.
Adesso, da buoni “nerd”, calcoliamo il rischio di infezione.
Esso è il rapporto tra il numero di casi di Covid riscontrati e il numero totale di individui di ogni gruppo:
nel gruppo placebo ci sono stati 112 malati su 5.829, cioè 112/5829, pari a un rischio di infezione del 1,9%;
nel gruppo vaccino ci sono stati 37 malati lievi su 5.807, cioè 37/5807, pari a un rischio di infezione dello 0,6%.
Adesso che abbiamo analizzato i rischi di infezione calcoliamo l’efficacia del vaccino, che è il rapporto tra la diminuzione del rischio di infezione e il rischio di
riferimento nella popolazione non vaccinata.
Si, esatto, sto diventando un professore di statistica per scrivere questo articolo ma, se proprio dobbiamo dirla tutta, questi sono i calcoli che ognuno di noi dovrebbe fare per rendersi conto se ciò che legge è vero oppure no.
Per prima cosa dobbiamo calcolare la differenza fra il rischio di infezione nei due gruppi (1,9-0,6= 1,3), quindi si calcola il rapporto tra la differenza del rischio di
infezione tra gruppo placebo e gruppo dei vaccinati, (1,3), e il rischio di infezione del gruppo placebo, che è il valore di rischio di riferimento nella popolazione non
vaccinata, che è 1,9, e si ottiene 0,68.
Cioè: 1,9-0,6/1,9= 0,68, che sarebbe 68%.
Questo 68% rappresenta l’efficacia del vaccino Astrazeneca verso la malattia del Covid-19.
Questo 68 per cento sarebbe il famoso 60 per cento circa di cui molti virologi parlano.
Ma, leggete bene: 37 persone su circa 6.000 vaccinate non erano protette e si sono ammalate di Covid in maniera lievissima.
37 su 6.000, e non 40 su 100!
Quindi il vaccino Astrazeneca è efficace e come se lo è!
Per dare un termine di paragone: tutti i vaccini influenzali attualmente in commercio hanno una efficacia del 50 per cento circa: da qui si capisce bene
che la protezione non è affatto di 1 su 2!
Per fortuna non è così, perché l'efficacia del vaccino non descrive il suo grado di copertura, cioè quante persone esso immunizzi, ma indica quanto il vaccino fa
diminuire il rischio di ammalarsi della malattia in una determinata popolazione in un determinato periodo di tempo.
Che poi, col vaccino Astrazeneca anche se ti ammali di Covid ti prende una malattia lievissima, e l'efficacia potrebbe anche variare a seconda del parametro considerato: rispetto al Covid grave, l'efficacia del vaccino Astrazeneca è del 100 per cento.
Questi citati sopra sono i motivi per cui, ad oggi, non c’è nulla di cui preoccuparsi in relazione al vaccino Astrazeneca.
Ricapitolando, due cose sono sicure al momento:
Il vaccino Astrazeneca;
Il fatto che molti giornalisti italiani preferiscano creare titoli allarmistici e favorire il
clickbait, piuttosto che fare dell’informazione vera e onesta.
Egidio Bruno