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di Anna Turotti

BIELLA. Si è conclusa da pochi giorni la mostra pittorica dell’artista biellese Emmanuela Zavattaro intitolata “Oltre”. La mostra è stata aperta al pubblico  presso la Prefettura della città di Biella dal 2 giugno al 2 luglio. La pittrice, apprezzata in ambito nazionale e internazionale, ha esposto i suoi quadri negli ultimi anni con grande successo di pubblico e di critica a Milano-Brera, a Firenze presso la Fondazione Zeffirelli, a New York, a San Pietroburgo, ad Amburgo, a Roma , a Torino, a Palermo e a Catania.

Finalmente, in questo particolare momento della nostra storia, sente il bisogno di fare conoscere la sua arte anche nella sua città. L’ho invitata a casa mia a Biella  e, dopo aver preso insieme un aperitivo, in una serena  atmosfera di amicizia,  ho avuto il piacere di intervistarla.

 

EMMANUELA, FINALMENTE UNA MOSTRA A BIELLA, IN UN MOMENTO COSI’ PARTICOLARE, QUASI A VOLER LANCIARE UN MESSAGGIO DI RINASCITA. COSA HA SIGNIFICATO PER TE ESPORRE I TUOI QUADRI NELLA TUA CITTA’?

Per me è stato molto emozionante, perché non si è mai profeti in patria, è più facile esporre dove non sanno chi sei, invece esporre dove ti conoscono è mettersi in piazza, è come mettersi nudi di fronte a tantissime persone. Prima della mostra ero molto preoccupata, ero in ansia, ora finalmente mi sono rilassata.

 

HAI INTITOLATA LA MOSTRA “OLTRE”. COSA VUOL DIRE PER TE “  OLTRE”?

“Oltre” perché sono fondamentalmente convinta che esistano tanti piani di realtà sia realtà esterna sia all'interno della persona. Tu ora sei davanti a me, io ho un immagine di te, ma sicuramente non è quello che tu sei, perché tu sei “oltre”. Anche la realtà a cui adesso tu stai pensando non è quella che hai in mente tu, perché  è “oltre”, è qualcosa di diverso. Nei miei quadri cerco sempre di dare un punto di vista “ altro”. Le persone per pigrizia si fermano alla prima impressione, perché è più facile fermarsi di fronte a ciò che si vede. Guardare con attenzione è un’altra cosa. Cerco di farlo anch'io nella mia vita: nei miei quadri lascio sempre la possibilità  di leggere seguendo  punti di vista differenti. Mi piace guardare “oltre” anche  nella mia vita di tutti i giorni, non solo come artista, ma anche  come educatrice, genitore.

 

I TUOI QUADRI SONO DIVISI IN SERIE, COSA HAI ESPOSTO A BIELLA ?

A Biella ho esposto tre serie:  i Corpi di luce, le Donne colorate e le Donne di carta. Tra loro c’è un fil rouge che li  lega: il rapporto tra luce e ombra. Penso che in ognuno di noi ci sia ombra, può essere il dolore, la sofferenza,  ma la luce  prevale sempre. La luce, l’amore, la fratellanza, la fiducia sono più forti di tutto. I quadri, inoltre, indagano la persona. Penso che ogni persona abbia  bisogno dell'altro, l’altro può essere un genitore, un fratello , i figli, il marito, chiunque. Nella vita con fatica si deve cercare di  trovare un equilibrio e l’equilibrio, secondo me, si trova nei rapporti. Nei miei quadri cerco di raccontare questo.

                                            

COME TI SEI AVVICINATA ALLA PITTURA?

E’ successo per caso. Nel 2013 mi sono rotta il legamento di una caviglia e sono stata ferma per più di  nove mesi per complicazioni. L'immobilità è stata per me una grande sofferenza, anche perché avevo una bimba molto  piccola e non potevo tenerla in braccio. Non avevo mai fatto studi in campo figurativo e non avevo mai dipinto prima. Ho sempre avuto  una motricità fine  molto buona ed esprimevo la mia creatività  costruendo giocattoli per i bambini con l’uncinetto, facendo lavori a maglia o di cucito, decoupage, ma non avevo mai pensato alla pittura. Poi è successa una cosa straordinaria: nel febbraio del 2014 ho iniziato a dipingere e ad aprile facevo già la mia prima mostra. Ho dipinto ferma sul divano tantissimi quadri in poco tempo, mio marito ha creato una pagina su facebook e subito mi hanno contattato le gallerie e mi hanno chiesto di esporre. Mi sono buttata in questo mondo, ma all’inizio è stato strano, pensavo quasi che lo facessero per compiacermi. Poi hanno iniziato a contattarmi anche sconosciuti e allora ho capito che non era così .  

                                        

LA SCRITTURA OGGI VIVE UN MOMENTO  DI CRISI, GLI SCRITTORI  IN PROSA E POESIE DILUVIANO, MA LA QUALITA’ E’ SPESSO SCARSA. COSA SIGNIFICA OGGI FARE LA PITTRICE ?

 Direi che accade la stessa cosa anche nella pittura. Come dice Sgarbi oggi milioni di  casalinghe  dipingono “scorregge d’arte”. Oggi tutti quelli che creano vogliono condividere. Molti non hanno consapevolezza dei propri limiti. E qui interviene il mondo del commercio, ci sono gallerie che vivono dell' amore vanesio di presunti artisti che investono molti soldi. Si è creato un canale che vive così, chiunque pagando può esporre.  Oggi quindi si possono vedere bellissime esposizioni ma anche esposizioni di pessima qualità. Per quanto mi riguarda, attualmente espongo i  miei quadri solo raramente  in  collettive ma  con  consapevolezza, per esempio ho partecipato ad iniziative locali, ma per scopi diversi.

 

COSA RAPPRESENTA PER TE LA PITTURA?

 E’ una domanda bellissima che mi è stata posta spesso anche durante la mostra. Mi hanno chiesto come facevo prima senza dipingere . Non avevo mai riflettuto su questo. Se ora penso alla mia vita senza dipingere, mi sento soffocare. non so come potevo vivere senza. Ho un grandissimo bisogno di dipingere. Dentro di me ho tanta energia, sento dentro di me un fuoco di energia. Le persone che stanno con me sentono la mia energia e io la  dono da sempre agli altri. Ma il fatto di focalizzare, plasmare l’energia su tela è un’altra cosa, perché rimane impressa lì. Forse è proprio per questo che i miei quadri emozionano.

 

 

 

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Info Autore
Anna Turotti
Author: Anna Turotti
Biografia:
Anna Turotti è nata a Biella, è sposata e madre di tre figlie. Si è laureata in Lettere all’Università degli Studi di Torino ed insegna presso il Liceo Scientifico di Biella. Nutre un grande amore per la natura e per l’arte e si diletta a scrivere versi e racconti, dove esprime emozioni e sentimenti in uno stile semplice ed evocativo fatto di immagini. Ha pubblicato le sue poesie in alcune Antologie Letterarie e la sua prima silloge poetica dal titolo “Ali nel blu”. Ha conseguito vari riconoscimenti in diversi concorsi letterari.
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