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di Matteo Rubboli

Per i giornali italiani la situazione Rafah non è importante tanto quanto chi ha vinto Sanremo, oppure, se chi è arrivato secondo, canta in dialetto o meno. Ma in quella piccola striscia di terra in cui sono ammassati un milione - un milione e mezzo di persone (a seconda delle fonti che si consultano) si sta consumando un dramma umano CATASTROFICO.

Attualmente, la situazione è questa: il Primo ministro d'Israele, Benjamin Netanyahu, ha detto che vuole attaccare la città di Rafah che si trova sul confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, il deserto del Sinai. 

Nel suo centro abitato sono assembrate in questo momento una quantità impressionante di palestinesi, oltre un milione di civili che sono stati sfollati in questo luogo su indicazione degli israeliani. Rafah è ancora integra rispetto a tutte le altre città della Striscia di Gaza che sono più o meno disintegrate, o distrutte, dai bombardamenti aerei israeliani.

Il problema è che palestinesi non sanno dove andare, gli è stato consigliato di spostarsi verso nord. Dove non si sa. Netanyahu ha dichiarato che vuole attaccare la città perchè è l'ultima roccaforte di Hamas. Una volta distrutta, avrà finito. Tutto sarà stato messo in sicurezza.... 

 

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