di Monica Vendrame
Oggi, 2 novembre, giornata dedicata ai Defunti, vogliamo ricordare i nostri Cari con questa bellissima riflessione scritta dal teologo, filoso Vito Mancuso:
"Ognuno ha i suoi morti. Nonni, genitori, amici, fratelli. Vi sono esseri umani a cui è dato di vivere la morte di un figlio, e non esiste dolore più grande. E al cospetto dei morti, di fronte ai quali non si può mentire, pongo la questione della verità: è un bene o un male che essi ci siano stati, che siano vissuti, che siano apparsi in questo mondo? Se alla fine comunque si deve morire, è meglio nascere o non nascere, essere stati o non essere mai stati, essere o non essere? E poi mi chiedo che fine hanno fatto, loro, proprio loro, ognuno diverso dall'altro, irripetibile, con la sua voce, il suo sorriso, la luce singolare degli occhi. Li potrei descrivere tutti, uno a uno, i miei morti, come ognuno potrebbe descrivere i suoi, perché sono dentro di noi e niente mai ci separerà da loro. Ma che cos'è vero, alla fine, per me e per loro, di questa vita che se ne va, nessuno sa dove? Rispondere a questa domanda significa parlare di Dio. Di Dio in quanto fondamento e direzione dell'essere, principio e porto di tutte le cose.
Esiste una presenza che va al di là della materia. Esiste una presenza che è più preziosa della materia. C'è una dimensione più profonda, c'è un'energia immateriale che in noi si manifesta come anima. E in questa dimensione gli assenti non sono assenti."
foto di Monica Vendrame