di Massimo Reina
Ma che bellezza! Finalmente anche l’Europa potrà dare il suo contributo allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Basta che tu, utente europeo, adulto e apparentemente consenziente, accetti che i tuoi post, commenti, foto e pensieri – pubblici, per carità – vengano risucchiati da Meta per addestrare modelli di IA che tra qualche anno ti faranno concorrenza persino nel pensare.
Sì, perché se un tempo l’uomo temeva le macchine che gli rubavano il lavoro manuale, oggi dovrebbe tremare per quelle che gli stanno rubando la testa. E lo fanno col sorriso, con una notifica: “Gentile utente, da oggi i tuoi contenuti saranno utilizzati per migliorare l’esperienza di tutti”. Che teneri. Si parte dalla cultura e si arriva al saccheggio.
Eppure nessuno grida allo scandalo. Nessuno che dica: ma vi rendete conto che ci stanno vampirizzando i dati personali per produrre strumenti che ci rimpiazzeranno? No. Tutti zitti. I garanti della privacy dormono, la politica fa da zerbino alle big tech e la stampa – quella stessa stampa che grida allo scandalo se uno scrive “buongiorno” senza autorizzazione del Garante – stavolta balbetta, applaude o si limita a copiare e incollare i comunicati aziendali.
Il modello è semplice: ti osservano, ti leggono, ti tracciano e poi ti emulano. Tu sei l’esempio da studiare, e il modello di IA sarà il tuo sostituto. L’intelligenza – quella vera – viene digitalizzata, impacchettata e rivenduta. Gratis per loro, a caro prezzo per te. Perché alla fine i contenuti li hai scritti tu, con le tue passioni, le tue paure, i tuoi errori. Ma la proprietà intellettuale, quella vera, sparisce in una nube di silicio.
E guai a lamentarsi. Ti dicono che puoi “opporti” compilando un modulo, come se fosse una lotteria per pochi eletti. Come se l’onere di difendere i tuoi diritti spettasse a te, singolo individuo isolato, mentre loro – giganti sovranazionali – si muovono come carri armati tra le rovine del buon senso e della legislazione europea.
Meta ringrazia, OpenAI applaude, Google sorride. E l’Europa? L’Europa firma in calce, con l’aria da cameriera premurosa che porge il piatto al cliente americano. Non stiamo creando un’intelligenza artificiale. Stiamo licenziando la nostra.