La voce ai lettori / Ricordi lontani, immagini perse nel tempo che donano gioia e commozione...
di Alda Leggieri
Spesso la memoria ritorna al passato lontano e fuoriescono immagini che si sono perse nel tempo e che portano commozione e gioia.
di Alda Leggieri
Spesso la memoria ritorna al passato lontano e fuoriescono immagini che si sono perse nel tempo e che portano commozione e gioia.
di Imma Pontecorvo
Immaginate una città in cui la musica scorre tra le strade acciottolate come un dolce fiume, un luogo in cui ogni nota sembra infondere vita nell'aria.
di Imma Pontecorvo
Come tutti sanno il 19 marzo, oltre a essere il giorno di San Giuseppe, è anche la Festa del papà, che nella tradizione napoletana si celebra con uno dei dolci tipici: la Zeppola.
di Monica Vendrame
L’opera scultorea “Il Colosso dell'Appennino”, situata all’interno della raffinata Villa Demidoff a circa 15 km da Firenze, è in parte uomo e in parte montagna. Questa straordinaria statua, progettata alla fine del 1500 dallo scultore fiammingo Jean de Boulogne, meglio conosciuto come Giambologna, è alta 10,67 metri.
Gli intricati dettagli della scultura, inclusa la barba fluente e la struttura ruvida della sua pelle, testimoniano la straordinaria abilità e dedizione dell'artista. L'opera è realizzata in pietra e l'intonaco, parzialmente ricoperto da muschi e licheni, le conferisce una sembianza mistica. Il Colosso dell'Appennino raffigura un gigante di pietra accovacciato sulla riva di un lago che, con la sua folta barba e i capelli lunghi, si fonde perfettamente con la roccia e la natura circostante di vegetazione acquatica. La sua mano sinistra preme su un mostro marino dalla cui bocca sgorga l'acqua che finisce nello stagno.
Costruito come simbolo delle aspre montagne dell'Appennino toscano, l’opera artistica non è solo una scultura, ma è anche un edificio che ospita una rete di grotte con affreschi, di uomini muscolosi e minerali preziosi, oltre a conchiglie, coralli, perle e cristalli che adornano le pareti. All'interno del Colosso dell'Appennino si trova anche un vano segreto situato nella parte superiore del corpo e nella testa, ed una serie di ambienti abbelliti da dipinti e fontane mosse da meccanismi idraulici. Delle fenditure abilmente prodotte sulla statua consentono alla luce di penetrarvi, creando una gradevole illuminazione naturale. In passato, quando si accendeva il fuoco in una “sorta” di camino, il fumo soffiava dalle narici del gigante dando vita ad un effetto visivo veramente particolare.
di Monica Vendrame
Non sorprende che le prime persone che hanno ammirato questo "neonato volante", nel parco "Gardens by the Bay" di Singapore, siano rimaste piacevolmente meravigliate e sbalordite.
di Monica Vendrame
In questa foto epica, le onde si infrangono su una statua di Nettuno al largo della spiaggia di Melenara, a Las Palmas, Gran Canaria, Spagna.
Questi fiori rappresentano un vero e proprio incanto della natura, si sviluppano nel Mar Glaciale Artico a temperatura molto rigide