di Imma Pontecorvo
Nella provincia di Salerno, nella bellissima e suggestiva Costiera Amalfitana, a due passi da Amalfi e Ravello, si trova Atrani, il più piccolo comune italiano per superficie, con una popolazione che non arriva a ottocento abitanti.
Dichiarato uno tra i borghi più belli del nostro territorio, vanta anche un altro primato: è infatti il comune della provincia di Salerno con maggior densità di popolazione.
Antico borgo di pescatori, colpisce per il suo fascino senza tempo, che si insinua tra i vicoli, per le scale che salgono verso il cielo, nelle piazzette gremite di locali e turisti e ancora tra archi, grotte, chiese e torri. Senza dimenticare le caratteristiche abitazioni colorate e la spiaggia mozzafiato in equilibrio tra ghiaia e sabbia, tra verde e azzurro. Un luogo incantato, un presepe a tutte le ore del giorno e della notte, come afferma il poeta napoletano Enzo del Pizzo in una delle sue poesie: «Atrani è nu Presepio».
Arroccato su uno sperone roccioso e incastonato tra il monte Civita a est e il monte Aureo a ovest, Atrani si estende lungo la valle del fiume Dragone, a cui è legata una nota leggenda: si credeva, infatti, che la valle nascondesse una creatura rettiliana mostruosa, dotata di quattro zampe, due enormi ali da pipistrello e una coda uncinata, che vagava nella valle facendo vittime e sputando fuoco dalle fauci. Gli abitanti avevano deciso così di rifugiarsi sulla costa, visto che nessun essere vivente che metteva piede nell’entroterra ne usciva vivo. Solo un giovane pescatore riuscì nell’impresa di spezzare quella terribile minaccia: dimostrò la sua buona volontà spezzando la lancia che portava per difendersi e facendo così capire al dragone di essere venuto in pace. Da quel giorno il mostro volò via e non si fece più vedere, permettendo così agli abitanti il ritorno nell’entroterra.
Proprio per la sua spiccata bellezza e per la sua originalità, Atrani è stato usato più volte come set cinematografico e come sfondo per spot pubblicitari: da Nino Manfredi al duo comico Boldi-De Sica, per finire a una star internazionale come Denzel Washington; questi sono solo alcuni dei grandi nomi che hanno preso parte alle riprese di film girati con lo sfondo fascinoso ed elegante della Costiera Amalfitana.
Raggiungibile con facilità sia in auto che in bus, il borgo è attraversato da una strada statale, voluta da Giuseppe Bonaparte, re del regno di Napoli, il cui desiderio, dopo aver visitato la zona, era quello di collegare la città all’intera costiera, visto che allora era possibile raggiungere quest’ultima solo via mare. Ed ecco che oggi si può percorrere senza difficoltà la strada che attraversa i vari gioielli del famoso tratto di costa, tra cui per l’appunto Atrani.
Il periodo migliore per visitare il piccolo comune è tra la primavera e l’inizio dell’autunno, quando la natura esplode nei suoi colori e profumi, il sole è alto nel cielo e le temperature sono adatte per rilassarsi in spiaggia e fare bagni rigeneranti. Per chi viene da più lontano, c’è la possibilità di arrivare a destinazione anche in aereo, dato che l’aeroporto di Salerno è piuttosto vicino.
Ma Atrani racchiude anche una grande storia e tradizione culturale, con le sue numerose chiese e monumenti. La Chiesa di San Salvatore de’ Birecto, ad esempio, risale al Decimo secolo e, in origine, era orientata a ovest, sebbene più avanti, in epoca barocca, l’ingresso venne spostato con la costruzione dell’attuale facciata. La chiesa ha inoltre un importante passato storico-politico, dato che al tempo della Repubblica di Amalfi nella cappella palatina interna venivano incoronati i duchi e, dopo la loro morte, ne venivano conservate le ceneri.
La Chiesa di San Salvatore de’ Birecto
C’è poi la Chiesa dell’Immacolata, che si trova molto vicina alla chiesa di San Salvatore de’ Birecto, costituita da un’unica navata con volta a botte, che si caratterizza anche per una particolarità insolita: l’altare principale, in marmi policromi, è infatti rivolto a ovest, contrariamente al modello medievale. Incastonata nel muro vi è poi un’urna cineraria romana adibita a serbatoio d’acqua.
Molto interessante è anche la Torre dello Ziro, situata sul Monte Aureo, costruita con probabilmente nel Quindicesimo secolo. Priva di entrate, si suppone che per accedervi si usassero delle scale levatoie. La storia della torre è poi indissolubilmente legata a Giovanna d’Aragona, detta la Pazza. Figlia illegittima di Enrico, dopo il matrimonio rimase vedova e madre di due figli, alla guida del ducato; dopo averne rimesso in sesto le finanze, contro la volontà dei fratelli, sposò Antonio Bologna, suo maggiordomo, con il quale visse una travolgente storia d’amore. I fratelli di Giovanna, però, la imprigionarono con i figli nella Torre dello Ziro e li lasciarono morire di fame.
Da segnalare nella zona, inoltre anche due grotte celebri. La prima è detta Grotta di Masaniello, perché pare che al suo interno si sia rifugiato Masaniello, braccato dai soldati del viceré di Napoli; poco distante c’è poi la casa della famiglia materna di Masaniello, che quindi era per metà atranese.
Grotta di Masaniello
La seconda è invece detta Grotta dei Santi, situata vicino alla Torre dello Ziro, è una cavità naturale che si apre su un terrazzamento coltivato a limoni, dal perimetro di un quadrilatero irregolare e dalle pareti decorate da affreschi in stile bizantino, risalenti al Dodicesimo secolo e raffiguranti i Quattro Evangelisti. Tale grotta è quello che rimane del monastero benedettino maschile dei Santi Quirico e Giulitta, fondato nel 986 dall’arcivescovo Leone I.
Come si può intuire da tutto questo, dunque, Atrani è una pausa dal mondo, dallo scorrere frenetico del tempo che domina i ritmi delle città. È un caffè in piazzetta dopo un pranzo con gli amici a base di pesce, provola, pomodorini freschi e pasta fatta a mano tramandata con orgoglio di generazione in generazione; è un tuffo nelle acque turchesi e cristalline di uno scorcio da sogno; è varcare, mano nella mano, un arco vecchio quanto il tempo e osservare lo spettacolo delle lampare che di notte rendono il posto ancora più suggestivo e romantico. Ma è anche una visita in una delle sue chiese o dei suoi monumenti.
Atrani è, in poche parole, una perla da custodire e visitare.