di Imma Pontecorvo
La Grotta Azzurra dell’Isola di Capri è uno dei luoghi più affascinanti e magici al mondo, dove il blu cobalto del mare si tinge dei riflessi argentati delle rocce e degli scogli.
Si tratta di una cavità naturale lunga circa sessanta metri e larga venticinque, situata sul versante nord dell’isola. A renderla famosa, come detto, oltre alla sua rara bellezza, proprio i riflessi azzurri al suo interno derivati dalla luce che, attraversando l’acqua, viene riflessa sulle rocce creando un effetto unico al mondo, da cui è derivato anche il nome.
La storia della grotta è una storia antica, tanto che già in epoca romana era conosciuta e ammirata. Fu l’imperatore Tiberio a utilizzarla più di tutti gli altri, tramutandola in un ninfeo marino e ordinando che lungo le sue pareti fossero disposte numerose statue romane rappresentanti creature marine tra le quali Nettuno, dio del mare, e Tritone, dio greco, figlio di Nettuno. Non è dunque un mistero la passione dell’imperatore per la Grotta Azzurra, tanto che abbiamo notizie di suoi lunghi e frequenti bagni nella luce blu, avvenuti nel corso dei cinque anni in cui visse a Capri.
Tramontato l’Impero Romano, anche la Grotta Azzurra trascorse un periodo di abbandono, che però contribuì alla nascita di numerose leggende, in particolare di natura soprannaturale. Per secoli, infatti, la grotta, nota agli isolani come “Gradola”, venne evitata perché si diceva fosse infestata da spiriti e demoni.
Ci vollero secoli, prima che fosse riscoperta e apprezzata. Avvenne nel 1826, quando il tedesco August Kopisch partì dall’Hotel Pagano insieme al marinaio Angelo Ferraro per una spedizione storica: riscoprire la Grotta Azzurra; compiuta l’impresa, il luogo venne non solo riabilitato, ma diventò anche meta sempre più frequente di visite e gite turistiche.
Data ovviamente l’importanza e il prestigio della grotta, la si può raggiungere solo a bordo di piccole imbarcazioni a remi, che possono contenere al massimo quattro persone e che devono essere guidate rigorosamente da barcaioli autorizzati. Per accedere al suo interno i visitatori devono stendersi sul fondo della barca, giacché l’entrata della grotta è alta soltanto un metro; una volta oltrepassato l’ingresso le barche vengono trainate con una catena murata.
Il primo impatto della grotta getta il visitatore nell’oscurità, prima che vi sia un’esplosione di luce blu che sale dal mare cristallino, accompagnata dalle canzoni tipiche napoletane che vengono cantate dai barcaioli e che riecheggiano lungo le pareti della grotta durante la visita, creando una magica atmosfera.
La Grotta Azzurra incanta milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo ed è un’esperienza unica che resta impressa nella memoria, uno di quegli eventi da provare almeno una volta nella vita.
LA GROTTA AZZURRA DI CAPRI