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di Salvatore Cutellè

Oggi vi voglio parlare del problema della sanità che non funziona in Calabria (ma anche nel resto d’Italia).

Ormai è noto che il problema della sanità è un problema di soldi, ma non (come comunemente si crede) dei soldi che mancano, ma dei soldi che ci sono. Ce ne sono anche troppi, e questo genera gli appetiti delle varie mafie e delle burocrazie, ed induce a spendere e sperperare senza attenzione.

E' significativo l'omicidio dell’allora vicepresidente del Consiglio Regionale calabrese, nonché primario del pronto soccorso dell'ospedale di Locri, Francesco Fortugno, di 54 anni, avvenuto a Locri il 16 ottobre 2005, perchè era un personaggio scomodo per gli interessi politico-mafiosi.

Ricorderete qualche anno fa la polemica sulle spese delle ASL: quello che una ASL pagava 200 un'altra ASL lo pagava 1000, e così via.

La situazione si è ulteriormente aggravata in questo periodo di epidemia da coronavirus.

Chi la sera di domenica 9 maggio 2021 ha visto in televisione, sul canale La7, il programma “Non è l’Arena”, condotto da Massimo Giletti (in cui erano presenti come ospiti, tra gli altri, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, il giornalista calabrese Lino Polimeni) ha potuto farsi un’idea del disastro in cui versa la sanità in Calabria, e, probabilmente, nel resto d’Italia.

Vi voglio raccontare un semplice episodio, in sé banale, risalente ad oltre 20 anni fa, che dimostra come il disastro della sanità ha origini antiche.

Il direttore dell’ufficio per cui lavoravo allora mi aveva incaricato di seguire l’acquisto di una apparecchiatura informatica, di contattare le varie ditte affinché mandassero le loro offerte. Lo dissi anche ad uno studente universitario che conoscevo e che guadagnava qualcosa collaborando con un negozio di informatica.

Arrivate le offerte il direttore mi chiama, apriamo le buste con le offerte e assegniamo la fornitura alla ditta che ha offerto il prezzo più basso.

Il direttore nota che tutte le ditte hanno offerto un prezzo più basso del prezzo di listino, mentre l'offerta inviata dallo studente aveva il prezzo di listino.
Quando incontro lo studente gli faccio notare la cosa e lui mi dice: "Ho messo il prezzo di listino perché sei tu. Noi vendiamo di solito alle aziende sanitarie, e applichiamo dei prezzi più alti del prezzo di listino".

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Info Autore
Salvatore Cutellè
Author: Salvatore Cutellè
Biografia:
Ho 64 anni, provengo da Reggio Calabria e abito a Cosenza da oltre 40 anni. Insegnante di scuola superiore, precedentemente ho lavorato all'Università della Calabria. Collaboro con il periodico "La Voce del Savuto" dal febbraio 2001, dove curo le rubriche "J'Accuse" e "Consigli per gli Acquisti". Ho scritto anche sul giornale degli studenti universitari "Unical puntoX" e su "La Provincia Cosentina". Occasionalmente ho pubblicato qualcosa su "La Riviera" di Siderno.
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