Colors: Red Color

 

di Monica Vendrame

Che il coprifuoco, dalle 22 alle 5 del mattino, sia oggetto di dibattito non è un mistero per nessuno. In particolare, nell’ultima settimana tale provvedimento è stato oggetto di dibattito, e si è accusato il mondo della politica di continuare ad utilizzare una misura priva di fondamento scientifico, che vìola in maniera macroscopica la Costituzione italiana

 

di Ivana Orlando 

Noi non siamo quelli che guardano e passano.
Queste sono le parole di Maria Adriana, la figlia di Maurizio Cerrato, ucciso, davanti ai suoi occhi, dopo una lite per un parcheggio.

“Non ti curar di lor, ma guarda e passa”
Forse dobbiamo soffermarci e non passare oltre?

Gli eroi di oggi sono le persone perbene, quelli che guardano e non passano.
Si soffermano nello sbaglio per aggiustare il tiro.
Nell’ingiustizia per proteggere il debole.
Nel dar voce e non zittire l’arroganza.
Sono eroi perché le loro azioni, volte a rispettare quelli che sono i principi sani, divengono morte.
Come Maurizio Cerrato, il custode del Parco archeologico di Pompei, morto per aver difeso sua figlia, Maria Adriana, per avere chiesto il motivo sulle ruote squarciate dell’auto della figlia.

Una sedia posizionata illegalmente su un posto auto come una targhetta indicante:

-Qui ci sono io!-

Una prepotenza che proviene dall’asservimento del silente sottostare.
La tracotanza individua chi ha difficoltà a reagire, ad opporsi.
Chi soggiace, s’incurva nella propria omertà, nella paura di esporsi, disarmata dal coraggio delle proprie idee da, per paradosso, far divenire “ improprio “chi tutela i suoi principi a discapito, come in questo triste epilogo, della propria vita.

Vi sono pochi esempi, pochi comportamenti educanti, per cui contrastare il guarda e passa.

Non diveniamo dei pesi morti. Sia d’esempio il coraggio di un padre e di un cittadino pregno di principi. 
Difendiamoci da chi ostenta e adopera la prevaricazione come arma, la stessa arma che ha ucciso Maurizio Cerrato.


Chi si mette in prima linea è sempre un dipinto e mai una cornice.
Ivana Orlando

 

di Lucia Lo Bianco

Abbiamo tutti la nostra personalissima idea di bellezza in base a dei canoni che fanno parte del nostro background culturale o a dei modelli che la società ci impone tramite i suoi variegati canali informativi. Bellezza è proporzione delle parti e dei colori [Latino: pulchritudo, formositas]; perfezione estetica e armonia di forme che suscita ammirazione o diletto. Bellezza è l’arte classica o una bella donna che ci dimostra che questo valore esiste veramente.

 

di Maria Pellino

Il termine ecomuseo venne coniato per la prima volta dai francesi G.H Riviere, Serge Antoine e Hugnes De Verine nel 1970. La finalità dell'ecomuseo fu inizialmente quella di tutelare i patrimoni culturali dei luoghi in seguito dello sviluppo tecnologico e sociale.

Il sostantivo ecomuseo ha subito molte variazioni nella definizione nel corso degli anni, il suo significato è dinamico e si evolve con l'ambiente che va a rappresentare.

Pertanto vorrei citare il Manifesto Strategico degli Ecomusei Italiani, uno strumento creato per sostenere sempre nuove esperienze di modelli sempre in continua evoluzione e al passo con lo sviluppo sostenibile territoriale. Il coordinamento partecipato degli ecomusei italiani a tale documento costituisce un fulcro di raccordo che fornisce punti solidi in strategie e propositi atti a favorire lo sviluppo, la sostenibilità e la conservazione delle peculiarità locali.

In Italia vi sono molte regioni che hanno investito nella valorizzazione, nello sviluppo del territorio attraverso il modello di questi ecosistemi. L'obiettivo è la logica partecipativa di territorio, comunità locali, popolazione e organizzazioni che insieme cooperano per conservare, ricercare, promuovere la realtà, le risorse e le tradizioni locali. Un museo del territorio in cui gli abitanti possono riconoscersi e ritrovarsi attraverso attività nuove e tradizionali.

 

“Gli ecomusei si configurano come processi partecipati di riconoscimento, cura e gestione del patrimonio culturale locale al fine di favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile.
Gli ecomusei sono identità progettuali che si propongono di mettere in relazione usi, tecniche, colture, produzioni, risorse di un ambito territoriale omogeneo con i beni culturali che vi sono contenuti.
Gli ecomusei sono percorsi di crescita culturale delle comunità locali, creativi e in partecipazione attiva degli abitanti e la collaborazione di enti e associazioni.”

Cit. Documento Strategico, da: www.ecomusei.eu 

 

Notizie