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 di Paolo Russo

E' morto Giuseppe de Donno nella sua casa di Curtatone, alle porte di Mantova.

Il suo corpo senza vita è stato trovato dai familiari in casa. Si pensa a un suicidio come conseguenza estrema di un periodo davvero nero, per il medico mantovano, che ostacolato nelle cure ospedaliere era ritornato da poco a fare il medico territoriale.

Era un medico appassionato e talentuoso, Giuseppe de Donno, primario della Pneumologia dell'ospedale  Carlo Poma di Mantova e uomo simbolo della sperimentazione con il plasma iperimmune, nella cura dei pazienti colpiti da Covid-19.

De Donno aveva salvato moltissimi pazienti tra cui una giovane madre che era riuscita a sopravvivere e a portare a termine la gravidanza. Fu il suo l'unico trattamento a cui la donna in gravi condizioni rispose .

La sua cura però nonostante fosse efficace ha sollevato tantissime polemiche. Molti suoi colleghi esperti sostenevano che la terapia non funzionasse affatto e la resistenza del governo alle cure verso la covid19 gli costò anche l'intervento dei Nas. Così De Donno in un suo video ne parlò: «In questo momento ho saputo dalla mia direzione sanitaria che i Nas giorni fa hanno contattato il nostro ospedale. Io nella mia posta elettronica ho controllato poco fa e non ho documenti ufficiali e quindi non ho idea di che indagine pensino di fare».  

De Donno sembrava demotivato e sempre più isolato. Era diventato persino simbolo di chi era contro il vaccino e questo fatto fu terribilmente strumentalizzato dai suoi detrattori. In molti, anche in tv lo accusarono di essere un eretico quando invece il dottor De Donno chiedeva solo visibilità per una cura che obiettivamente funzionava.

Fu sicuramente la pressione incredibile a portarlo  a lasciare il suo incarico ospedaliero per dedicarsi solo alla medicina del territorio

Questa nuova vita però cominciata da poco ha portato al triste epilogo della sua morte.

Ci ha lasciati un medico appassionato e forse anche un pò ingenuo, convinto forse che la sua genialità avrebbe entusiasmato colleghi e politica.

Sono sicuro che ne sentiremo parlare di De Donno anche in virtù degli sviluppi della vicenda dal punto di vista penale che inevitabilmente

porterà a delle indagini per reati di istigazione al suicidio.

 

di Carmensita Furlano

Dunque l’uomo — l’umanità — è per sua natura buono o cattivo?
E, se è buono, che cosa lo rende cattivo?
Oppure, se è malvagio, che cosa lo può redimere?
Forse la cultura, cioè l’educazione?
O la bellezza (per esempio l’arte, per esempio la musica)?
Oppure la legge (quella dell’uomo, ma anche quella di Dio)?”

 

Chiedo ai mie amici di spendere un minuto del loro tempo per leggere la nota che segue. Nell'era dei social è più efficace un post che un incontro nelle stanze istituzionali ed allora provo a smuovere le acque confidando nel vostro iuto nel condividere il post.

La nota è stata inviata al Ministero della Sanità ed al commissario ad acta Dott. Longo e chissà che non rispondano.

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