di Paolo Russo
"Mi chiedete tutte cosa possiamo fare per fermare questa situazione: tante cose ma la prima di tutte è fare una manifestazione come non si è mai vista, una manifestazione di sole donne!
La donna rappresenta il simbolo della pace è la donna che da la vita. Madre natura ci ha dato questo compito ed è la donna che deve riportare giustizia alla vita. Perchè una vita senza libertà non è degna di essere vissuta. Noi dobbiamo essere quella goccia che corrode la roccia. Noi dobbiamo essere l'acqua che si infiltra e arriva ovunque! Donne vi chiedo se siete con me e la pensate come me e se anche voi volete difendere la vita e la libertà unitevi al gruppo telegram venere vincerà". Così Nunzia Alessandra Schilirò in un video messaggio invita le donne ad unirsi per difendere i diritti di tutti gli essere umani. Lo fa utilizzando il simbolo di Venere, la dea romana dell'amore e della bellezza, consapevole che in ogni donna è insita l'inclinazione di saper mettere insieme, di saper mediare, di saper creare e contenere. "Uomini non ne abbiate a male" dice la Schilirò "ma è la donna che rappresenta il simbolo della pace è la donna che da la vita!"
Una donna straordinaria è senz'altro Nunzia Alessandra Schilirò vice questore di Roma, responsabile dal 2014 al 2018 della quarta sezione della squadra mobile di Roma, che si occupa di reati sessuali contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili.
Vincitrice nel 2017 del Premio Simpatia per aver coordinato l’équipe romana del progetto “Questo non è amore”, del Premio Pavoncella e del Premio Sicurezza per il suo impegno contro la violenza di genere.
Volto noto in tv che ha saputo dare lustro e prestigio all'intero corpo di polizia attraverso il suo garbo e la dedizione al suo lavoro che l'ha vista sempre al servizio delle istituzioni. Era l'immagine stessa che la polizia voleva dare di sè, quella di una istituzione da cui i cittadini potevano solo aspettarsi protezione e tutela dei diritti.
Nunzia Schilirò è stata sospesa dal corpo di polizia, per aver parlato dal palco della manifestazione dei no green pass, a San Giovanni a Roma, esprimendo le sue perplessità su una misura che tutto il mondo, perlomeno quello democratico definisce iniqua e priva di qualsiasi valenza medica.
E' la storia di una persona che ha compromesso forse la sua brillante carriera per difendere un'ideale, una storia che si sta ripetendo spesso in questo periodo e che se da un lato da molta dignità a questi personaggi carismatici dall'altro fa perdere la fiducia e l'affidabilità verso un governo che senza dubbio non rappresenta più almeno dieci milioni di italiani.