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Riconoscimento assegnato annualmente della FEE Italia Fondazione per l’Educazione Ambientale) ai comuni marinari e lacustri con le acque più pulite e il maggior rispetto dell’ambiente

 

di Massimiliano Oriolo

Per il quinto anno consecutivo Roseto Capo Spulico è tra i 201 comuni italiani premiati quest’anno con la “Bandiera blu”, il riconoscimento per la sostenibilità ambientale assegnato ogni anno dalla FEE, la Fondazione per l’Educazione Ambientale.
Il centro costiero dell’Alto Jonio Cosentino è stato premiato per il suo mare risultato “eccellente” negli ultimi quattro anni, per l’efficienza della depurazione delle acque reflue e della rete fognaria, per la raccolta differenziata, messa in atto in modo eccellente dalla popolazione rosetana, per le vaste aree pedonali, piste ciclabili, arredo urbano curato e aree verdi, che nel corso degli ultimi anni si sono moltiplicate per la gioia di bambini e famiglie che ogni estate affollano il comune dominato dal possente Castello Federiciano.
Insigniti del prestigioso riconoscimento anche ad altre due località dell’Alto Jonio, come Trebisacce e Villapiana che con il comune guidato dalla Sindaca Avv. Rosanna Mazzia, danno vita ad un trio eccellente per l’Estate 2021, quasi alle porte, in questo lembo di terra a nord-est della provincia di Cosenza.
“Essere stati premiati per il quinto anno consecutivo con la Bandiera Blu è motivo d’orgoglio non solo per me – dice la Sindaca Mazzia – ma soprattutto per tutta la comunità di Roseto. Voglio ringraziare davvero tutti, amministrazione e soprattutto cittadini – precisa - che con il proprio impegno hanno permesso anche quest’anno di aggiudicarci il prestigioso vessillo. Grazie anche agli Istituti scolastici presenti in loco che con il progetto Eco-School, da anni contribuiscono a far crescere nei più piccoli il senso del rispetto per il proprio ambiente per vivere meglio con se stessi e con gli altri”.
Il Primo cittadino Mazzia è orgoglioso nel presentare il proprio paese a quanti vacanzieri affolleranno l’affascinante lungomare della “terra delle Rose”. “Roseto è pronta per abbracciare tutti i vacanzieri italiani e non – ammette con un pizzico di orgoglio – che vorranno trascorre le proprie vacanze in serenità tuffandosi nelle splendide acque del nostro mare e usufruendo dei tanti servizi di qualità che saremo pronti ad offrire, senza dimentica i soggetti diversamente abili che a Roseto non troveranno barriere architettoniche per potersi concedere un periodo di vero relax sotto tutti i punti di vista.”
L’Avv. Mazzei esprime un pensiero sincero di solidarietà nei confronti del vicino Comune di Rocca Imperiale, escluso quest’anno dalla lista dei Comuni Bandiera Blu. “Spero che già dal prossimo anno anche gli amici di Rocca Imperiale possano ritrovare il nome del proprio paese tra quelli insigniti della Bandiera Blu. La mia più grande aspirazione – conclude - è quella di annoverare nella lista dei Comuni Blu tutti i paesi litorali da Rocca a Rossano-Corigliano, dando vita ad un “Arco” di costa cosentina eccellente pronta a far spiccare il volo per un turismo di qualità, la nostra terra calabra e l’Alto Jonio Cosentino”.

 

 

di Rita Scelfo

Siamo nuovamente in zona arancione e gli abitanti delle zone limitrofe a Partinico ne approfittano per respirare un’aria spagnoleggiante a Borgo Parrini, antico borgo risalente al 1500 e situato in una contrada chiamata “Parrini” nelle mappe del catasto borbonico; fu abitato dai Gesuiti e da qui il nome “Parrini” (parrini in dialetto siciliano sta per “preti”). 

 

di Maria Pellino

In un luogo incantato, a pochi metri in linea d'aria dal corso dell'Adda, in una località chiamata Villa Paradiso, frazione di Cornate d'Adda, provincia di Monza Brianza, si estendono alcuni ettari di terreno coltivabile immersi nel bel mezzo del verdeggiante parco Adda Nord.
Ebbene il proprietario di questi terreni, il signor Gianni, qualche anno fa, ha pensato bene di lasciare il suo lavoro sicuro per dedicarsi completamente alla cura della sua proprietà. Oggi ho voluto intervistarlo per il giornale La voce agli italiani.

M. Cosa ti ha spinto a cambiare totalmente la tua vita e a dedicarti ad un lavoro autonomo e imprenditoriale?
G. Dopo vent’anni di lavoro d’ ufficio, mi si è aperta una possibilità e ho voluto provare un’esperienza del tutto nuova, una nuova visione di lavoro legata al desiderio di cambiamento radicale.

M. Quale è il tipo di coltivazione che hai scelto per i tuoi terreni e com'è nata l'idea?
G Ho scelto i frutti di bosco, in particolare i mirtilli e l’idea è nata dopo aver osservato alcune realtà già esistenti sul territorio.

M. È stato difficile muovere i primi passi in questo campo?
G. All’inizio mi sono ovviamente documentato e come in tutti i settori lavorativi è l’esperienza che conta, quello che prima sembrava un ostacolo, con il tempo diventa gestibile.

M. Perché l'idea dei mirtilli?
G. Volevo un prodotto di nicchia che non richiedesse l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi.

M. Coltivi altri frutti e/o verdure?
G. Al momento no.

M. Che tipo di strategie di coltivazione servono per questi frutti?
G. Fondamentalmente il terriccio, che dev’essere sciolto (non argilloso), capace di drenare i liquidi, con un pH acido per dare alle radici la possibilità di espandersi. Inoltre è necessaria un’appropriata potatura durante il periodo invernale.

M. Quali criteri e aspetti incidono sulla qualità del tuo prodotto?
G. L’utilizzo di fertilizzanti compatibili con un’agricoltura biologica e come dicevo, la potatura è fondamentale.

M. La tipologia del terreno e il microclima è favorevole?
G. La tipologia del terreno me la sono creata con la coltivazione in grossi vasi; il clima è idoneo, purché siano garantite temperature rigide invernali per il ciclo armonico della pianta.

M. I mirtilli hanno notevoli proprietà nutritive, soprattutto se coltivati senza fare uso di sostanze, come fai tu. Parlami della raccolta a mano e che benefici ti dà questo rapporto diretto col frutto. Quale attenzione bisogna avere.
G. Al momento della raccolta bisogna manipolare il meno possibile il frutto, in modo che la pruina, ovvero l’opacità che si genera sulla buccia, rimanga il più possibile intatta.

M. Che progetti hai nel prossimo futuro e cosa senti di poter consigliare ai lettori per una consumazione sostenibile e nel pieno riconoscimento di un frutto biologico e naturale come il tuo.

G. In futuro chissà…Per quanto riguarda il consiglio è avere la consapevolezza che la natura ha i suoi tempi e che per ottenere un prodotto ottimale non bisogna forzare un equilibrio biologico che è patrimonio nostro ma soprattutto delle generazioni future.


Ringrazio Gianni per questa testimonianza di valorizzazione del territorio e della bellezza attraverso un'arte antica come il mondo che vede l'uomo e la natura evolversi e consolidare un rapporto di reciproca autenticità. 

 

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