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26 luglio '88. Erano più o meno le 7 di mattina
Ti ho svegliato. Ti ho accarezzato. E ti ho detto: - Andiamo a Cosenza? - Mai e poi mai avrei immaginato che  le mie fosserro le parole di inizio della tragedia.
26 luglio '88. O

re tra le 17,30 e le 18
Non c'ero. Ma sento ugualmente la tua voce nel mio cuore. Vedo  il dolore. Vedo la paura. Vedo il tuo ultimo respiro.
Vedo
Vedo gli assassini.
S'abbottonano i calzoni. Guardano furtivi quella strada. E vanno via....
Alle due di notte fu trovato il motorino.
All'alba, tra le 4 e le 5 del 27 luglio, il corpo di Roberta.
- L'HANNO TROVATA. PURTROPPO L'HANNO TROVATA -
Miccise, il villaggio dei giochi, di allegre risate, di canti a distesa, di suoni e nuotate, di belle serate, di lunghi silenzi, di sabbia bollente,
di dolci tramonti, di surf nel vento...
Miccise s'è fatta di sale.
T'hanno trovata così
Straziata da colpi pazzeschi,
ma sul viso
che ho visto ormai ricomposto
aleggiava quel tuo bel sorriso.
Ho visto i dentini un po' larghi.
Ho visto il tuo sguardo infantile
atteggiato a quel gesto usuale
del tuo sereno dormire...
Un attimo...
Poi m'hanno tirato.
Un attimo
E il tempo per me s'è fermato.
T'ho lasciato per compagnia
una piccola radio
gli orecchini a te cari
la "cingomma" tua eterna compagna
il vestito da sposa coi pantaloni
come sognavi da sempre
da quando
ancora bambina
giocavi
felice
nel nido 

  

 

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