ERACLEA / Nemmeno con un fiore, omaggio pittorico alla Sindaca Nadia Zanchin
Nadia Ferrari artista poliedrica e autodidatta decide di omaggiare la città di Eraclea con una delle sue numerose raffigurazioni femminili che incarnano le ingiustizie dell’umanità. “Nemmeno con un fiore” è il titolo dell’opera che invita a riflettere e a soffermarsi maggiormente sulla delicata tematica concernente la violenza di genere. Un petalo spezzato è la sinestesia poetica della malignità subita da ogni donna, che purtroppo oggigiorno vorrebbe liberarsi da schemi socialmente precostituiti, dove l’essenza creatrice risulta sempre la parte lesa all’interno delle proprie mura.
L’Arte della Ferrari è fortemente comunicativa, poiché suscita un’empatica immedesimazione nel dolore altrui e risulta apprezzata dalla Sindaca Nadia Zanchin, la quale ha potuto rilevare un significato dialogico nello stesso atto pittorico, che trasporta i fruitori ad avvertire il sapore acre del sangue all’interno di incolmabili ferite. Le cromie evocano un notevole senso di smarrimento della fragile e impura anima, sconsacrata da un divario di genere malevolo; al tempo stesso vi è possibile presagire un lento suono speranzoso tramite una meritevole liberazione. La donna, in tal modo, risulta un germoglio appassito da un amore malato e una gemma priva di luce in attesa di sbocciare verso un pacifico ritrovamento universale.
Il colore è la denuncia silenziosa di una “sorridente sofferenza.”
< Nemmeno con un fiore>
Non urlare
nemmeno con un fiore,
Non strapparmi lacrime di sangue
nemmeno con un fiore,
Non violare l'intimità dell'anima,
nemmeno con un fiore
Non strapparmi i capelli,
nemmeno con un fiore
Non riempirmi lo sguardo di atavico inferno,
nemmeno con un fiore
Non rovinarmi l'esistenza
attraverso la violenza
nemmeno con un fiore.