L'animico silenzio nell'arte di Claudia Scalera
di Arianna Di Presa
Nel presente articolo intendo descrivere l’accuratezza incisiva ammirevole e sospesa nell’animico silenzio di Claudia Scalera.
Pittrice e scultrice romana formatasi presso l’Istituto d’arte di Udine e Venezia. Claudia Scalera partecipa a numerose esposizioni d’arte di valenza internazionale in cui dimostra il peso del dolore trattenuto e sorvolato da un’immane magnificenza perpetrata in una mongolfiera cromatica intrisa di sofferenza.
I suoi corpi sospesi che sembrano oscillare tra un’ordinaria consapevolezza ed un atavico dolore manifestano il vero Sé oltre qualsiasi apporto materico, che resta porta d’ingresso per addentrarsi entro gli alveoli interiori entro un intimità dialogica priva di confini.
Dove vola il cuore muore l’anima per poter gradualmente condensarsi oltre i confini della vita in un processo invisibilmente soffiato dal potere dell’incisione accompagnato da evocativi abbinamenti cromatici.
È il vento del destino a spingere l’artista a rivelare la propria emotività come un gioiello incommensurabile e prezioso tra il sentimento e il cosmo in un germogliare continuo di esistenze plurime e prospettiche che viaggiano come indelebili bussole attorno alla sensibilità sentimentale.
Tale pregio artistico intende restituire al fruitore un senso di mancata pienezza perpetrato persino oltre la sinuosità pittorica e scultorea, nel dinamismo oscillatorio, che narra l’orbita dei vissuti ancestrali divenuti ora ulteriori linfe da scoprire, mentre si percorre un essenziale sospiro dello Spirito che abita in Noi.
Vola l’anima
oltre il decesso del destino
ove l’esplorazione
funge da magico canto
per sfiorare
la solitaria moltitudine
nell’inquieto deserto
dello Spirito.