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Oltre che per le sue bellezze naturali e i suoi incantevoli panorami, Sorrento è famosa anche per l’artigianato, come dimostra l’antica tradizione dell’Intarsio Sorrentino.

Che si tratti di un’attività antica e di grande pregio, lo dimostra già la parola stessa: intarsiare, infatti, deriva dall’arabo “tarsi”, ossia “incrostazione”, ma anche “decorazione”, e indica tutti quei lavori realizzati con elementi sagomati.


Facendo un salto indietro nel tempo, alla ricerca delle origini di quest’antica arte, si attribuisce ai monaci benedettini l’importazione della “tarsia lignea” nella costiera Sorrentina intorno al Trecento e al Quattrocento, anni in cui i monaci risiedevano nel monastero di Sant’Agrippino, lo stesso nel quale fu abate Sant’Antonino, patrono di Sorrento, nel 618 d.C. Qui i monaci realizzavano lavori a intaglio e intarsio utilizzando i legni tipici locali, come il limone, l’arancio e il noce.

La tarsia sorrentina venne quindi notata e apprezzata anche da Francesco I di Borbone, re delle Due Sicilie, che commissionò alcuni arredi di Palazzo Reale agli abili intarsiatori sorrentini.
Si tratta, come si può facilmente intuire, di un lavoro che richiede molto tempo e un altrettanto elevata dose di pazienza; si parte con un disegno preliminare che viene trasferito o direttamente realizzato su un gruppetto di sfoglie di legno dalle diverse qualità e attinenti colorazioni. Il contorno della mazzetta viene poi passato al traforo, così da ottenere un correlativo numero di pezzi, che andranno a incastrarsi fra loro come in un puzzle per formare il disegno definitivo. Successivamente i pezzi vengono poi incollati, pressati, levigati e verniciati.


Se si vuole vivere quest’arte, passeggiando tra le stradine del centro storico di Sorrento, possiamo fare visita in una bottega dove si respira l’odore del legno e della vernice fresca, lo sguardo si perde tra i colori e i motivi grafici, e si possono ascoltare dolci melodie emanate da carillon come l’immancabile Torna a Surriento.
Si possono inoltre ammirare manufatti che ritraggono non solo le immagini della tradizione, ma anche quelli dal design più moderno; così come meravigliose scatole musicali intarsiate, portagioie, gioielli, quadri, tavolini, vassoi e tanti altri elementi di arredamento.


Ma, per ripercorrere la storia degli intarsi sorrentini, sia antichi che moderni, dobbiamo recarci presso il Museo Bottega fondato dall’architetto Alessandro Fiorentino, ubicato all’interno di un magnifico palazzo del Settecento nel centro antico della città.
Varcandone la soglia scopriamo che il museo si snoda su tre piani superiori, ricchi di lavori antichi, mentre al piano interrato si trova una sala dedicata proprio all’intarsio moderno.
Il Museo Bottega rappresenta anche una testimonianza di quegli artigiani che con la loro passione e maestria hanno creato dei veri capolavori, sebbene quella dell’intarsio sia un’arte che si sta via via disperdendo per la mancanza di nuovi adepti, ma soprattutto per il venir meno dei maestri d’arte; manca, in definitiva, quel ricambio generazionale indispensabile per portare avanti un’arte antica e affascinante.


Proprio per tentare di arginare il problema, Sorrento crea diverse attività strategiche di sensibilizzazione anche attraverso i media e i social network, in sinergia con l’Istituto Superiore “Francesco Grandi”, che mantiene attivo fra i suoi indirizzi di studio quello dell’Arte del Legno e dell’Intarsio per custodire una storia secolare di manualità e creatività.

 

SALA ESPOSITIVA - MUSEO BOTTEGA DELLA TARSIA LIGNEA

 

ESPOSIZIONE DI OGGETTI IN INTARSIO - MUSEO BOTTEGA DELLA TARSIA LIGNEA

 

 

ANTICO TAVOLINO INTARSIATO

 

RIBALTA IN LEGNO INTARSIATA

 

PORTAGIOIE MUSICALE

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Info Autore
Imma Pontecorvo
Author: Imma Pontecorvo
Biografia:
Imma Pontecorvo nasce a Vico Equense e vive a Piano di Sorrento, sulla Costiera Sorrentina. Consegue il diploma magistrale, seguito da quello tecnico commerciale, quindi la Laurea in Scienze dell’Educazione, indirizzo Educatore Professionale, presso l’Università Suor Orsola Benincasa, di Napoli. Accanto alla sua professione come docente non ha mai smesso di coltivare quella che è la sua più grande passione: la scrittura. Ama scrivere fin dai tempi dell’adolescenza e partecipando a concorsi letterari, sia a livello nazionale che internazionale, si è aggiudicata diversi premi e riconoscimenti. Vincitrice -nella sezione favola- al 4° Concorso Artistico Letterario Nazionale "Perdersi nell'amore" " promosso dall'Associazione "Atlantide" - Centro studi per le arti e la letteratura - Cosenza/Genova, 2020 con l'opera “Nico e il fantastico mondo del mare “, ha al suo attivo varie pubblicazioni che abbracciano diversi generi, dalle sillogi di poesie, ai romanzi rosa fino ai racconti di formazione per ragazzi. @immalibri
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