di Anna Maria Stefanini
Anticamente chiamato sextilis (il sesto mese dell’anno nel calendario romano), fu rinominato augustus dal Senato romano, nell’anno 8 a.C., in onore dell’imperatore Augusto, dal quale prende il nome anche il Ferragosto (Feriae Augusti).
A partire dal 18 a.C. sono state celebrate ogni anno come Ferie Augusti il cui termine deriva dal latino Feriae Augusti, ovvero le “ferie in onore dell’imperatore Augusto”.
Le ferie per i romani erano giorni sacri agli dei, feste religiose contrassegnate sul calendario con una N, che stava per nefas, giorno nefasto, in cui non era permesso svolgere attività giudiziarie e nessun tipo di altra commissione amministrativa.
A tutti gli effetti, si trattava di un periodo di riposo e di festeggiamenti, istituito dall’imperatore, che aveva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso.
In tutto l’Impero si organizzavano feste e corse di cavalli, e gli animali da tiro, esentati dai lavori nei campi, venivano adornati di fiori.
Inoltre era usanza che, in questi giorni, i contadini facessero gli auguri ai proprietari dei terreni ricevendo in cambio una mancia.
Anticamente, come festa pagana, era celebrata il 1° agosto. Ma i giorni di riposo e di festa, erano in effetti molti di più: anche tutto il mese, con il giorno 13, in particolare, dedicato alla dea Diana.