di Rita Scelfo
Ci sono tante antiche usanze che si sono perpetuate nel tempo e che si rinnovano annualmente. Una di queste è legata alla notte di San Pietro, la notte del 29 Giugno e prende il nome di “La barca di San Pietro”. Si tratta di prendere l’albume di un uovo e metterlo in una boccia (ad esempio come quella dove stanno i pesciolini rossi) oppure in una caraffa piene d’acqua e tenute per tutta la notte fuori in balcone o sul davanzale della finestra; succede che dei filamenti del bianco d’uovo salgono nell’acqua fino a formare la «barca».
Più la barca sarà bella, più florida sarà la stagione.
LE CHIAVI DI SAN PIETRO
Le chiavi di San Pietro sono dei dolci tipici di Palermo che si possono ammirare nelle pasticcerie per festeggiare i Santi Pietro e Paolo. E’ tradizione, in Sicilia, fare dei dolci associandoli alle varie festività religiose: il 19 Marzo per S. Giuseppe si fa la pasta con le sarde e la “sfincia” di S. Giuseppe ; il 2 Novenbre si fa la “pupa di zucchero”, i “mostaccioli”, e i dolci di pasta-reale; l’11 Novembre per S. Martino si fanno i “raspi” ripieni di ricotta e i biscotti di S. Martino.
Le chiavi di S. Pietro sono legati alla storia della città; vivevano in un rione di Palermo dei pescatori e dei pescivendoli chiamati Sanpietrani perché devoti del Santo custode delle chiavi del Paradiso e il 28 Giugno fino all’indomani organizzavano, in suo onore, feste e divertimenti con vino, angurie, “babbaluci” ( lumache) regalando ai ragazzini questi dolci di pasta mielata e mandorle a forma di chiavi: "chiavi ri San Petru”.
Anche i fidanzati regalavano alla promessa sposa una bella chiave e sulla porta di casa venivano disegnate chiavi di color rosso.
ANTICO RITO MEDIEVALE PER CONOSCERE IL FUTURO
Un altro rito caratteristico del Sud, si svolgeva la notte di S. Pietro; per sapere se una determinata situazione poteva realizzarsi oppure no, due persone mettevano la chiave “mascolina” (senza buco) appoggiata sugli indici della mano destra, ripetendo delle frasi alla fine delle quali si osservavano i movimenti della chiave. Se la chiave cadeva, la risposta era "sì"; se rimaneva ferma significava "no".
Alcune delle tanti frasi che si recitavano erano queste:
San Petru sì,
San Paulu no.
M'ha cunciditi sta razia, sì o no?
Trad:
San Pietro sì,
San Paolo no.
Me la concedete questa grazia, sì o no?