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di  Giuseppe Caruso

 

La domenica del villaggio. Le domeniche, invece, gli orari cambiano. Non per tutti. Una volta chiesi alla mia amica Pina che ha un'azienda avicola e di domenica non veniva mai con noi: "Pina, ma perché ci dici sempre di no la domenica?". Lei mi rispose: "Giuseppe, le galline fanno le uova anche la domenica". Una risposta così semplice che in effetti potevo evitare di farle la domanda. Ma non ci avevo pensato. Chi lavora con gli animali, lavora anche di domenica.

Per gli altri è diverso. Il panettiere, ad esempio, potrebbe alzarsi un pò più tardi, ma credo che, essendo oramai abituato a svegliarsi alle 3 ogni mattina, si alzerà presto lo stesso. Insomma, intorno alle 10 la piazza centrale è piena di gente che va in su e in giù dopo aver preso un buon caffè al bar. Un pò prima di mezzogiorno la gente esce dalla messa e, poi, in genere si mangia insieme alle proprie famiglie o agli amici. Qualcuno va in montagna la mattina presto di domenica. Mio padre, ad esempio. Lui insegnava durante la settimana e la domenica andava in montagna a curare le piante. Questa cosa della domenica gli è rimasta. In molti la domenica vanno in montagna.

In questo periodo si va a funghi. Ci sono porcini e ovuli dalle nostre parti. Molti ragazzi li vendono ai ristoratori. Vanno a funghi con i cesti la mattina presto. Altri, invece, vanno a raccogliere le castagne. In autunno la montagna regala tanti frutti. Poi, la sera all'imbrunire si ritorna a casa. Qualcuno ha già acceso il fuoco, si sente il profumo della legna e anche di caldarroste. La sera, nella calma più assoluta protetti dalla luna si spengono le luci e si dà la buonanotte. I bambini più fortunati che hanno ancora i nonni sono davanti al camino con il nonno che gli racconterà qualche storia bella. Dove magari inserirà qualche sua avventura o qualche storia di paese.

A volte penso che ci hanno abituato a pensare che le domeniche del villaggio siano solo nelle favole che si raccontano ai bambini. Che sono solo dei nostalgici ricordi di luoghi e valori che non esistono più. A volte penso che ci hanno abituato a pensare che abbiamo bisogno di chissà che cosa per stare bene. E le domeniche del villaggio diventano favole buttate nel dimenticatoio.
Fortunatamente nei piccoli paesi di montagna la vita va ancora ad un ritmo diverso. Il gallo al mattino, il profumo di caldarroste e i bambini per strada a giocare. Ed è tutta un'altra storia. Per alcuni sembrerà una favola moderna. Io ci abito in un piccolo paese. È realtà.
Buona domenica!!

 

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Info Autore
GIUSEPPE CARUSO
Author: GIUSEPPE CARUSO
Biografia:
Giuseppe Caruso è un artista italiano noto soprattutto per i suoi vivaci murales che hanno trasformato il volto del suo paese d'origine, Petilia Policastro, in Calabria. Dopo aver vissuto e lavorato in diverse città europee, ha deciso di tornare nella sua terra natale per dare un contributo alla sua comunità. Nato a Catanzaro nel 1977 si diploma al Liceo Scientifico “Raffele Lombardi Satriani" e nel 1996 e si iscrive al corso di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Due anni dopo si trasferisce a Firenze concludendo il suo percorso di studi a Berlino presso la Fachhochschule di Potsdam. Per due anni consecutivi, il 2009 e il 2010, è stato inserito nell’elenco redatto da Web Index Design tra i 1000 webdesigner più interessanti del mondo. Nel 2013 è stato nominato Direttore Area Web dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina . Fu l’ideatore dell’associazione Alto Marchesato. Nel 2017 disegna la copertina del singolo di Francesco Tricarico dal titolo "Brillerà”. Nel 2018 per due anni guida la Compagnia delle Opere della Calabria. Negli anni del Covid, nel 2020, realizza il suo primo murales, una grande bambina che annaffia una pianta. Da lì non si è più fermato ridando vita, insieme alla moglie Manuela, ad un vicoletto oramai abbandonato, definito uno dei vicoli più belli della Calabria dalla rivista Calabria Straordinaria e dove ora ha sede Libri Liberi, una libreria libera ideata da Manuela dove ognuno può prendere o portare un libro. I Lavori di Caruso hanno attirato le attenzioni di vari media nazionali e regionali. Di recente una rivista americana STREET ART UTOPIA ha selezionato un suo lavoro dal titolo “Hӓnsel” insieme ad altri 5, inserendolo tra i 6 murales più Vibrant (=Emozionali) al mondo. E’ stato selezionato come Personaggio Social 2023 dalla rivista CrotoneOk, ha ricevuto insieme a sua moglie il premio “Che Bel Fior!” istituito da Arci Il Barrio. Le opere di Caruso sono spesso caratterizzate da colori vivaci e da un forte impatto visivo. L'artista non si limita a creare opere d'arte, ma si impegna attivamente nella riqualificazione del suo paese. Ha promosso progetti di arte pubblica, ha organizzato eventi culturali e ha contribuito a creare una comunità più viva e dinamica. La scelta di tornare in Calabria dopo anni passati all'estero rappresenta un esempio di come l'arte possa essere uno strumento per riconnettersi con le proprie radici e per dare un contributo positivo al proprio territorio. La maggior parte dei murales di Giuseppe Caruso si trova a Petilia Policastro. Passeggiando per le strade del paese, puoi ammirare le sue creazioni e immergerti in un'atmosfera unica e colorata. La storia di Giuseppe Caruso è un esempio di come l'arte possa essere uno strumento potente per trasformare le comunità e per creare un mondo più bello e colorato. Le sue opere ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con il territorio, con le nostre origini e con la creatività. Nel vicoletto sono arrivati i primi turisti, poi tanti libri e tanti bambini. Ora dal piccolo e anonimo vicoletto ha la possibilità di dialogare e far conoscere il suo paese e le sue semplici storie a tutto il mondo. E in molti, seguendo il loro esempio, stanno continuando a riempire la Calabria di colore, di libri e di cultura.
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