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Nel silenzio della natura lo scorrere dell’acqua sembra dire: ciao, mi chiamo FIUME, di nome CHIESE, ti va di fare una passeggiata con me?
Senza batter ciglio lo seguo in silenzio e ascolto la sua voce.

Sono nato dal massiccio dell’Adamello, ho raccolto la mia linfa vitale dai perenni ghiacciai che piano piano mi hanno nutrito e dato la forza per correre veloce e a tratti profondo per 160 km.
I Miei tutori sono la Val Di Fumo e la Valle di Daone.

In questa Valle, il tuo genere Umano mi ha costretto a sostare in un grande bacino con le mie acque, che gli servono per creare l'energia elettrica. L’uomo con la sua potenza ha un grosso limite: non sa muoversi al buio. Ottenuto il suo scopo, l’uomo mi lascia una parte di libertà
e posso quindi ricominciare a correre su lunghi pendii, su tracciati scoscesi di massi e burroni.
Fino a quando la mia corsa rallenta in un altro grande bacino naturale, più grande, che chiamano Lago d’Idro. Anche in questo, come in altre fermate impostemi, produco all’uomo la sua luce. Il mio lento scivolar via, nel bacino profondo del lago è di grande utilità per altri bisogni che ha l’uomo: dice che io gli porto ricchezza con il turismo e rafforzo l’economia dei paesi limitrofi. Non ultima la pesca, in questo ambito ho potuto conoscere varie specie di genere animale chiamati Pesci.


Tu sai che la mia forza è imponente e nessuno mi può fermare, colpa dell’uomo che non mi sa capire; quando raccolgo l’acqua delle nuvole che cade sui terreni a me vicino, dirompo, esondo e creo disastri per poi proseguire il mio ondeggiante percorso. Attraverso paesi e cittadine Lombarde, sento il profumo del Lago di Garda, ma non vengo scalfito dalle sue acque. Tu sai che passo placido a pochi km dalla tua casa, spesso ti vedo passeggiare sulle mie sponde.
D’ora in avanti ci possiamo salutare, te ne puoi tornare a casa, io scorro placido e proseguo lento tra le campagne della bassa pianura Padana.
Ogni estate rischio di morire assetato, prosciugato a causa dei tanti canali artificiali creati dall’uomo per selvaggi prelievi delle mie fresche acque, per irrigare immense culture, sfruttando ogni palmo di terreno. Ora si prospetta un’altra minaccia per il mio benessere. Vogliono che io sia anche il contenitore delle acque depurate di un grandissimo depuratore. Questo per me, per la mia storia millenaria è un fatto nuovo e mi spaventa non avendo strumenti di difesa e dipendere solo dall’uomo. Io, nonostante l’uomo pensi solo ai suoi bisogni trascurando quasi sempre i miei, sopravvivo perché la natura mi è amica e presto o tardi arriva fedele a nutrire il mio greto assetato con nuove e limpide acque: fino a quando caparbio e tenace raggiungo e abbraccio un altro Fiume di nome Oglio, e poi ancora più avanti con il grande fratello Po la mia meta finale alle foci del mare.


SUL GRETO DEL FIUME
Sul fiume, rimangono immobili
i sassi in rivoli lenti assetati.
Dopo tanto viaggiare, l’acqua color della ruggine
ferma ormai, si sacrifica al sole.
Là sul greto una scatola malandata
m’è parsa un forziere di cose del passato
che la mia mente non vuole
e rifugge dalle catene che arrugginiscono il cuore.
Guardo in alto, le nuvole hanno invaso il sereno.
Borbottii nel vento scatenano i lampi,
un turbine cala dal cielo e torna a scorrere l’acqua
sul greto del fiume.

L. U.

 

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Info Autore
Lorenzo Ugolini
Author: Lorenzo Ugolini
Biografia:
Mi chiamo Lorenzo Ugolini, Sono nato a Lonato del Garda Bs. Abito nell’entroterra del Lago di Garda a Calcinato. Vivo la mia zona del Lago di Garda con passione. Ex tecnico, ora in pensione, da anni, tanti anni, mi dedico con assiduità alla poesia. Coltivo molti hobbies tra i quali la pittura, la fotografia e la coltura dei bonsai. Di recente scrivo racconti brevi. Mi piace la natura in tutte le sue forme.
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