Arroccato sul colle Cidneo, oggi rappresenta uno dei tanti polmoni verdi della città e un grande richiamo turistico
di Lorenzo Ugolini
È tra i più importanti complessi fortificati d’Italia, dove ancora oggi si possono leggere i segni delle diverse dominazioni che ha visto nei secoli. Il Castello è sempre stato una fortezza militare, il protagonista indiscusso della storia bresciana, ha visto nei secoli avvicendarsi al proprio interno guarnigioni e truppe di terre e dominazioni differenti, da quelle veneziane a quelle francesi, sino a quelle asburgiche dell’Ottocento.
Ogni dominazione ha lasciato in esso le tracce del proprio passaggio, nelle strutture architettoniche e in quelle difensive, tanto che l'originario complesso medievale ne è risultato completamente mutato. E’ stato il teatro delle gloriose Dieci Giornate del 1849, il Castello ha oggi perso ogni importanza militare. Il complesso monumentale è uno dei più frequentati dai turisti e dai bresciani che in esso trovano una vasta area verde oltre al fascino di una costruzione tanto bella e antica.
Il Castello presenta la sede di vari musei. Al suo interno racchiude un numero elevatissimo di cunicoli, casematte, cannoniere, scale, passaggi segreti e livelli sotterranei. Il Castello si offre e sorprende i visitatori con percorsi ricchi di storia e mistero, ambienti sconosciuti e un panorama fra i più coinvolgenti che abbraccia l’intero abitato cittadino consentendo allo sguardo di spingersi sulle pendici dei ronchi, della montagna di casa, la Maddalena, a m. s.l.d.m.. Il Mastio centrale, le imponenti mura merlate e il torrione narrano di un'influenza viscontea, mentre i possenti bastioni e l'ingresso monumentale con ponte levatoio testimoniano la potenza della Serenissima, che resse la città per più di quattro secoli.
Il ponte levatoio
Suggestivi il giro delle torri e la Strada del soccorso, una via di fuga viscontea che ha segnato gli assedi succedutisi nella storia della città. Seguendo i camminamenti si scopre del Castello anche la sua equilibrata armonia, in cui convivono, in maniera del tutto naturale, uno dei più antichi e pregiati vigneti della città, il più grande vigneto urbano d’Europa, accoccolato su uno dei pendii a nord del colle. I retaggi romani, come i magazzini dell’olio con vasche conservate fino a oggi, i baluardi medievali e una locomotiva del 1909, resa “Prigioniera del Falco d’Italia”, per la gioia dei visitatori più piccoli.
Tralasciando gran parte della sua storia, mi voglio soffermare sui Magazzini dell'Olio che sono considerati uno dei più vasti complessi idraulici di cisterne, del Complesso Monumentale del Castello di Brescia. La loro edificazione risale alla seconda metà del I secolo d.C..
Oggi è possibile accedere a questi ambienti tramite i tre ampi ingressi, che si aprono sul lato meridionale del terrapieno del piazzale della Torre Mirabella. Questi ambienti, pur avendo subito notevoli interventi per adeguarli a funzione di magazzino, mostrano ancora in modo evidente i segni della loro iniziale funzione di cisterne romane.
I sette ambienti, che possono essere visitati senza alcuna difficoltà, costituivano in origine un'unica cisterna non accessibile alle persone, le cui pareti erano completamente foderate in cocciopesto, che si può notare ancora in alcuni punti. Proprio per la loro destinazione a magazzino all'interno delle cisterne sono presenti dei vasconi monolitici di marmo di Botticino che hanno dimensioni ben superiori alle aperture presenti e che, probabilmente, sono stati collocati nel tardo XVI secolo.
Una delle stanze dei magazzini dell’olio