“Vite invisibili”, rese dal mare, a un passo dalla speranza!
Triplicato il numero dei migranti inghiottiti dal Mediterraneo. “Vite umane ”! Spesso considerate di serie “B”
di Ornella Gatti
Mentre il mondo concentra le sue forze per sconfiggere la pandemia, e lentamente riesce, con le dovute cautele, a intensificare mezzi e sforzi per riuscirvi, di là dal mare, il mostro da sconfiggere resta sempre lo stesso: la fame. Una fame, in senso stretto, per mancanza di risorse, povertà assolute, scenari drammatici di guerre e carestie; ma anche una fame di evoluzione, di progresso, di desideri, nella speranza di una realtà più fortunata. Sono oltre 500 i migranti morti nel Mediterraneo dall’inizio del 2021. Un’ecatombe silenziosa di vite umane, che ripetutamente leggiamo in cronaca, senza che ciò susciti, forse neanche più, riflessioni e sussulti nell’animo. Un altro naufragio, visibile o invisibile, che si schianta contro un incrollabile muro d’indifferenza. Non è tollerabile che vite perse in mare, non suscitino reazioni e risposte umanitarie, a livello internazionale. La democrazia, le istituzioni, la politica dovrebbero garantire un’esistenza degna e libera ad ogni essere umano sulla terra. Sono vite umane! Non maledette esistenze di serie “B”.