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di Pasquale Addisi

 "Il nostro è uno Stato laico e il Parlamento è libero. Ci sono tutte le garanzie per rispettare il Concordato" : queste le parole, semplici, efficaci, e probabilmente scontate del Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ci si chiede però il perché della nota contro la legge sull’omofobia consegnata dalla Segreteria di Stato Vaticano all’Italia, che vuole esentare le scuole cattoliche dalla giornata anti-discriminazione. Si rischia di violare davvero i Concordati del 1929 e del 1984?

Viene da pensare proprio di no. Il Parlamento è sovrano anche e, soprattutto, in questi casi, dove ci si trova al confine tra temi etici e organizzazioni paritarie.

L’effetto potrebbe essere addirittura un’accelerazione del ddl Zan senza che venga lasciato a tutti il tempo necessario per riflettere.

I rapporti politici tra Chiesa e Stato sono di vecchia data: dalla divisione fra potere temporale e potere spirituale fino ai grandi temi sociali del novecento come il divorzio e l’aborto, entrambe diventate poi leggi dello Stato. Così probabilmente sarà per Zan.

Le critiche dei vescovi avranno pure una loro logica e legittimità, ma se vogliono tradurle in legge, visto che siamo in democrazia, e non in uno regime assoluto come lo è il Vaticano, devono trovare “la sponda politica” che le porti in Parlamento. La Cei, per fortuna direi, non è ancora un organo dello Stato. La verità è che la Santa Sede, ridotta al silenzio dopo gli scandali dei preti pedofili, ha cercato di mostrarsi potente, quando invece appare oggi ancora più debole.

Pertanto, “ l’ombra della cronaca “ si augura un dibattito della legge in Parlamento con equilibrio e rispetto di tutte le parti interessate. Una legge è buona, soprattutto, quando non appare confusa e non si contrappone, diciamo politicamente, con equilibri e interessi che riguardano coscienze e strutture importanti e fortemente radicati nel contesto sociale.

Insomma, se è fondamentale la laicità dello Stato, è auspicabile la libertà di pensiero sotto ogni profilo. Ogni crisi di rapporti è madre di altri problemi e incomprensioni generazionali.

L’ascolto, la chiarezza, la più ampia condivisione, il rispetto dei diritti, l’autorevolezza, possono aiutare a risolvere i conflitti e a produrre leggi di ampia garanzia.
C’è bisogno sempre di serenità e di pace, anche su questi temi.

 

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