Colors: Blue Color

 

di Monica Vendrame

Sono stati ritrovati i resti dell’elicottero, un Augusta AW119, scomparso giovedì mattina sull'Appennino tosco-emiliano, su segnalazione di un escursionista che aveva notato alcuni alberi bruciati e diversi pezzi metallici.

 

di Giovanni Macrì

È la mattina dell’8 giugno, e nella centralissima Charlottenburg a Berilno si respira la stessa aria spensierata dei giorni precedenti. Forse un pensiero alle vittime della guerra in Ucraina e al Covid che pian piano sta scemando, ma niente di più. Gente che va a lavoro, a fare shopping o a godere del tepore dei primi giorni di giugno gustando un caffè e facendo due chiacchiere con amici. Niente poteva far supporre che la follia di un  uomo avrebbe distrutto la dì a poco la serenità di tante famiglie.

 

Il ministro Lamorgese ha espresso il suo «profondo apprezzamento alla Polizia di Stato per la vasta e complessa operazione di contrasto al terrorismo di matrice jihadista che ha portato all’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare, disposte dalla autorità giudiziaria di Genova, nei confronti di cittadini stranieri accusati di associazione terroristica internazionale».

 

di Paolo Russo

Chissà cosa deve aver pensato lo spettatore a cui è squillato il telefonino, al teatro La Scala di Milano durante il momento di maggiore enfasi dell'esecuzione di Patria Oppressa, dal Macbeth,  quando ha realizzato che l'intero teatro era piombato in un silenzio tombale d'improvviso.

Ha sperato forse che fosse solo una coincidenza o che magari spenta la suoneria tutto si sarebbe risolto  in un lampo ma invece così non è stato!

«Risponda pure, noi riprendiamo dopo»: così  il maestro Riccardo Chailly ha redarguito lo spettatore continuando: «vedete, amici, siamo in molti in questo grande viaggio verdiano con l’orchestra e il coro della Scala, ma  non siamo soli, perché stiamo realizzando un’incisione per la Decca di Londra per cui saremo ancora molti di più. È una cosa importante. Patria oppressa con l’ostinato del telefonino non è possibile».

L'intervento del direttore principale della Filarmonica della Scala deve aver imbarazzato non poco il povero spettatore e colpito moltissimo l'intero pubblico della Scala che si è abbandonato a un applauso spontaneo liberatorio.

Il concerto è continuato  mentre tutto il pubblico a ricontrollato i telefonini per evitare di interrompere un concerto straordinario ma soprattutto di fare arrabbiare di nuovo il maestro!

Notizie