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di Monica Vendrame 

 

"Oggi noi salviamo loro - commentano gli ideatori della campagna - domani loro salveranno noi"

 

A Milano è in atto un’iniziativa denominata “BagnaMi” il cui obiettivo è quello di salvare le giovani piante dalla siccità.  Molti cittadini del capoluogo lombardo hanno aderito con entusiasmo a questa utilissima campagna: come dei veri “partigiani del verde” si aggirano per la città, minuti di annaffiatoi e taniche piene d’acqua riciclata,  per irrigare gli alberelli che rischiano di morire di sete.

L’idea è stata promossa su facebook da Adriana Berra, attivista dal 2016 nei comitati per la difesa del territorio (Che ne sarà di Città Studi; Salviamo Parco Bassini, Rete dei comitati della Città metropolitanna di Milano). 

Sulla sua pagina social spiega: “Parecchi cittadini, già da qualche estate, hanno preso l'abitudine di bagnare gli alberelli neo-piantumati (che hanno bisogno costante di acqua, o rischiano seriamente di morire) con bottiglie, annaffiatoi o taniche riempiti alle fontanelle pubbliche. Quest'anno la siccità conclamata non permette proprio di sprecare acqua. Ecco allora un'idea veramente ecologista: tenere da parte l'acqua usata in casa ancora usabile per bagnare le piante e conservarla in recipienti che poi si caricano su bici o auto, o un carrello della spesa”.

Il post fornisce anche precise indicazioni su come bagnare gli alberelli, tra cui: “Per aiutarli a sviluppare radici che scendono in profondità, irrigateli con parecchi litri di acqua un paio di volte la settimana, piuttosto che tutti i giorni con poca acqua” e termina con un’esortazione: “Se tutti la facciamo diventare un'abitudine, salveremo tantialberelli. Anche - o soprattutto - quelli di ForestaMI che una volta piantati finiscono spesso dimenticati”.

Alcuni dei partecipanti si sono organizzati in piccoli gruppi che operano su specifiche aree verdi del loro quartiere. Alla pagina Facebook arrivano anche numerose segnalazioni (corredate da foto o video) di gruppi di giovani alberi morti o in sofferenza. BagnaMi invita tutti i milanesi ad andare oltre le denunce e armarsi di "taniche, buona volontà e tanto amore per i nostri amici alberi".

Ma annaffiare le piante con acqua usata, che cosa significa esattamente?  Ovviamente non bisogna MAI bagnare gli arbusti ecc.  con l’acqua del secchio con cui si è lavato il pavimento o quella rimasta nel lavandino dopo aver lavato i piatti.

 Le piante stanno bene quando bevono acqua piovana, inodore, insapore, incolore. Qualsiasi cosa sia mescolata all’acqua va considerata sempre con estrema attenzione.

Sicuramente nell’acqua con cui annaffiamo non vi deve essere traccia di detersivi, candeggina o ammoniaca, ma nemmeno sapone per le mani o dentifricio.

È utile usare l’acqua estratta dall’acquario durante il cambio, perché ricca di sostanze nutritive utili (è una sorta di fertilizzante naturale); possiamo usare l’acqua della bacinella che abbiamo messo in tavola per sciacquare la frutta (purché non vi sia Amuchina o simili) o l’acqua abbandonata nei bicchieri.

Possiamo annaffiare anche con l’acqua in cui abbiamo lessato le verdure, purché non vi sia sale o tracce di carne.

 

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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vive a Pegli (Genova). Direttrice editoriale del quotidiano online "La Voce agli Italiani" e collaboratrice/redattrice del periodico "La Voce del Savuto". E' vicepresidente dell'Associazione culturale "Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura" e promotrice di eventi culturali. E' una persona curiosa, sempre attenta al mondo che la circonda. La conseguenza naturale di questo suo modo d'essere è il desiderio di leggere, di rimanere sempre aggiornata su svariati argomenti, quelli che colpiscono la sua sensibilità. Nutre un amore sviscerato per tutti gli animali. Si diletta a scrivere poesie e a catturare immagini che la emozionano con la sua macchina fotografica. Attualmente sta lavorando al suo primo volume di liriche che vedrà la luce nel 2025.
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