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La Redazione

 

Il progetto del Comune insieme ad Auser e Centro Giorgio Nicoli è rivolto a dieci percettori del reddito di cittadinanza e rientra nei Puc, attività obbligatorie e non retribuite: dovranno effettuare trattamenti larvicidi

 

BOLOGNA – A Bologna dieci beneficiari del reddito di cittadinanza vanno a combattere le zanzare. Un unico progetto per due obiettivi: rafforzare la prevenzione e il contenimento della zanzara comune e tigre e favorire l’inclusione sociale e lavorativa di persone fragili. Il progetto si chiama ‘Cura del territorio 3-Mosquito’ ed è promosso dal dipartimento Welfare e promozione del benessere di comunità del Comune insieme ad Auser e Centro Giorgio Nicoli. È stato rinnovato ed ampliato per il secondo anno dopo “gli ottimi risultati” della prima edizione: ha preso il via in questi giorni e rientra nei Progetti utili alla collettività, i Puc, attività obbligatorie e non retribuite destinate ai beneficiari del reddito di cittadinanza che possono lavorare.

I dieci verranno impegnati per effettuare trattamenti larvicidi contro le zanzare nei tombini di alcune aree private vicino a scuole, parchi e centri sportivi per ridurre la presenza della zanzara in zone particolarmente frequentate da bambini e cittadini. I trattamenti anti-zanzara si svolgono ogni tre settimane da inizio luglio a fine settembre e in aggiunta alle ordinarie attività di trattamento svolte dal Comune e dai cittadini. Gli speciali ‘operatori’ avranno un badge identificativo e informeranno i cittadini con dei volantini.

Inoltre vengono organizzate attività di trattamento e disinfestazione in occasione dei principali eventi di Bologna Estate, grazie al coordinamento delle realtà promotrici svolto da Auser. Il progetto dura cinque mesi e “rappresenta anche un’importante opportunità di formazione e apprendimento, con l’obiettivo di favorire anche un possibile futuro inserimento lavorativo”, spiega il Comune di Bologna in una nota. I dieci beneficiari del Reddito di cittadinanza coinvolti saranno infatti impegnati in attività di formazione, realizzate dai tecnici che effettuano i trattamenti per conto del Comune. L’obiettivo, di questo come degli altri Puc attivati dal Comune, “è infatti di offrire un’occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari, che vengono inseriti nei progetti in base ai loro interessi e propensioni, che per l’intera collettività”, specifica l’amministrazione.

 

Fonte Agenzia DIRE

 

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