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di Paolo Russo

Il British medical Journal, considerato come una delle quattro riviste mediche generaliste più autorevoli, insieme a New England Journal of Medicine, The Lancet e Journal of the American Medical Association, ha pubblicato un articolo che sconfessa completamente le politiche adottate dal governo Draghi in merito alla gestione della Pandemia.

 

di Monica Vendrame


Il nuovo virus, già individuato per 16 volte sul territorio nazionale (quindi, ancora abbastanza raro), non aveva ancora fatto la sua comparsa in Liguria. Molto diffusa in sud Africa, questa nuova variante potrebbe essere la responsabile di un nuovo aumento dei casi in autunno. Il reparto di malattie infettive, dell’Ospedale San Martino del capoluogo ligure, l’ha osservata in un signore di 80 anni, tornato da una crociera con la moglie nel Mediterraneo (Portogallo e Spagna). L’anziano, ricoverato per qualche giorno per uno scompenso cardiaco, non ha avuto sintomi respiratori importanti. La consorte, vaccinata come il marito con tre dosi, ha sviluppato solo un leggero raffreddore, curato a casa. L’osservazione clinica ci permette, quindi, di affermare che siamo di fronte ad una nuova sottovariante di Omicron poco aggressiva e, soprattutto, che non sembra sfuggire alla protezione vaccinale per quanto riguarda le forme gravi. La direzione, quindi, è sempre quella della vaccinazione, in attesa che esca un vaccino, ancora più aggiornato su queste varianti, che funzioni ancora meglio rispetto ai vaccini utilizzati fino ad oggi, ma comunque molto efficaci.

Il primario di infettivologia Massimo Andreani ha spiegato: «Omicron è stata caratterizzata da numerose mutazioni e questo ci fa capire che avremo ulteriori subvarianti. Si è cercato di definire i sintomi di ognuna, ma non c’è unqa differenziazione così netta. Sicuramente ci sono stati sintomi più presenti e meno presenti. - Ed aggiunge: - All’inizio della pandemia prevaleva la perdita di gusto e olfatto, mentre Omicron interessa soprattutto le altissime vie respiratorie. Dunque, i sintomi più frequenti sono mal di gola e raffreddore, mal d'orecchio. C’è un minor interessamento delle basse vie respiratorie».

Secondo la ricercatrice Cristina Menna, che lavora al King's College di Londra, solo il 17% dei pazienti contagiati da questa variante ha dichiarato di aver perso gusto e olfatto, contro il 53% di quelli che hanno sperimentato le conseguenze della precedente Delta.

E d ha aggiunto: «Al contrario, il mal di gola è molto più frequente nei primi rispetto ai secondi. Un mal di gola particolarmente accentuato, addirittura alcuni hanno riferito di aver avuto difficoltà a deglutire o si sono spaventati a tal punto da pensare che la respirazione fosse compromessa».

 

 

 

di Paolo Russo

"Siamo uomini e non umanoidi. Siamo persone! Io non sono un giurista ma un uomo che rivendica il diritto di essere uomo. Invito i colleghi a essere uomini, persone coraggiose. Tuteliamo i cittadini, la nostra nazione, la bellezza e l'umanità!". Con queste parole il magistrato Alessandra Chiavegatti fa un appello ai colleghi a uscire dall'inerzia e cominciare a prendere una posizione decisa e forte verso un processo che sta trasformando "gli uomini in umanoidi".

 

di Paolo Russo

E' una lezione di dignità, una posizione di saggezza e di solidarietà verso i colleghi, quella del Presidente dell'ordine degli Odontoiatri di La Spezia perché rappresenta l'esigenza manifesta ma ignorata dei professionisti, di vedere aperto un dibattito sulle misure adottate dal governo.

Dietro le sospensioni degli Ordini sanitari infatti non si cela solo un disastro sociale determinato dal lasciare senza stipendio migliaia di famiglie ma anche un disservizio per i contribuenti italiani che in molti casi si è pagato persino con la vita. Oggi noi della voce agli italiani insieme a pochissime testate giornalistiche denunciamo una situazione davvero incredibile, una posizione scientifica che ne fagocita un'altra sostenuta da centinaia di pubblicazioni di scienziati di altissimo profilo.

Assistiamo a disposizioni del governo che impediscono ai non vaccinati di lavorare persino a distanza, attraverso un pc, facendo passare l'obbligo come una vera e propria patente sociale.

Ci chiediamo come mai  le considerazioni di buon senso che denunciano la mancanza di una posizione deontologica seria e critica, adottate dall'ordine degli odontoiatri  non siano state assunte dagli ordini degli psicologi che al contrario, come da informazioni verificate che ci sono arrivate in redazione, in particolare dell'ordine del Veneto, hanno sospeso a novanta giorni esatti dalla guarigione professionisti che hanno nella maggior parte dei casi contratto la covid19 più volte acquisendo tantissimi anticorpi.

E' una lezione forse soprattutto per loro quella del  dottor Sanvenero che si era già espresso in passato  sull'azione di governo.

“Non sono accettabili situazioni nelle quali l’accesso alle cure sia subordinato al possesso di attestazioni di qualsivoglia natura o che tale ‘mancanza di attestato’ sia derogabile solamente per situazioni indifferibili” aveva detto il medico spezzino riferendosi ai numerosi casi di pazienti senza green pass non accettati in strutture sanitarie. “A distanza di due anni i dati sanitari sul campo, pubblicati anche su riviste impattate, sono inequivocabili: la vaccinazione non mantiene gli obiettivi che la normativa emergenziale aveva posto, poiché (indipendentemente dal numero di dosi ripetute) non permette di bloccare né la diffusione né la trasmissione dell’infezione. Costatare questo dato di fatto, ignorato nell’impianto normativo emergenziale (che si pone anche in contrasto con i dettami della fisiopatologia medica), soprattutto riguardo alla prescrizione di vaccinare i soggetti guariti, mi ha portato a una rottura con tale logica. Ricordo, in primis a me stesso, che il medico giura fedeltà non alle leggi, ma ai principi dell’etica medica che prevedono di prestare, in scienza e coscienza, la propria opera con diligenza, perizia e prudenza. Per tutto questo mi sono determinato a non avallare più, con la mia firma, nessun provvedimento di sospensione dall’Albo legata a tale normativa emergenziale."

Una sfida al sistema, quella del medico spezzino dagli scenari imprevedibili. Tutto si capirà il prossimo 30 giugno, data dell'assemblea da lui convocata per (ri)portare le ragioni dell'indispensabilità del dibattito nel confronto con gli odontoiatri che lui stesso rappresenta.

 

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