a cura di Carmensita Furlano*
Se i DRUIDI temevano che con “l’abitudine di scrivere le cose, non ci si sforzi più di imparare e di ritenere”, ci dice Giulio Cesare nel De Bello Gallico, ora dobbiamo perfino temere di perdere la capacità di scrivere a mano, ai tempi dei computer.
Allora, forse, il compito nuovo che ogni essere umano deve compiere, e anche gli specialisti della scrittura devono attuare, è – diciamo in un certo senso virgolettato – “un ritorno al passato”, nel mondo della modernità, dei computer, dei droni, di android e di tutti i sistemi di moderna tecnologia dove si arriva alla realizzazione di robot che possono prendere il posto dell’essere umano. Ci si rende conto che, forse, i Druidi avevano a ben ragione visto il futuro, perché effettivamente la capacità di scrivere a mano - se non è del tutto smarrita - è chiusa nel fondo di un cassetto buio di una scrivania antica, riposta in un angolo di casa o di una soffitta che raccoglie le cose “vecchie” e polverose, ormai in disuso, e non confacenti all’era moderna. Scrivere può portare benefici a livello sia emotivo che fisico ed aiutarci a comprendere meglio noi stessi e le situazioni che creano in noi dei blocchi. Scrivere vuol dire vedere concretizzate sul foglio le proprie fantasie, i propri pensieri dandogli credito e autorevolezza. E i nostri pensieri influenzano tutta la nostra vita; scrivendo si può dire che questi prendano forma, diventino in una qualche maniera più “reali”, quindi, il loro condizionamento su di noi sarà ancora più forte. Di conseguenza, è necessario sapere gestire lo strumento scrittura, finalizzandolo alla soluzione di problematiche con forte aderenza alla realtà e al momento presente per evitare che lo scrivere diventi una via di fuga, un mondo parallelo in cui rifugiarsi.
Potremmo dire che la scrittura deve essere onesta, sincera, vera e pian piano libera da filtri e giudizi, solo in questo modo consente di compiere un esercizio di riflessione su di sé. Pertanto, nella scrittura si nasconde la verità di ciò che siamo. La scrittura è la rappresentazione grafica della lingua per mezzo di lettere o altri segni (grafemi).
I segni della scrittura (glifi) denotano sovente di suoni o gruppi di suoni (fonemi). Dopo la tradizione orale, la scrittura è il primo modo di comunicazione tra i popoli ed il primo mezzo usato per la conservazione e la trasmissione di dati. In un senso più ampio, si definisce "scrittura" ogni mezzo che permette una più facile e più veloce trasmissione di informazioni, come per esempio, la "scrittura" della musica, dell'algebra, ecc. L’ importanza della scrittura viene descritta con poche ma incisive parole di Walter Ong « Senza la scrittura le parole non hanno presenza visiva, possono solo essere "recuperate", "ricordate". »
La scrittura rappresenta il DNA dell’inconscio, lo specchio dove manifestare e far emergere le caratteristiche della personalità dell’individuo. La scrittura quindi è una proiezione esatta, in forma simbolica e allusiva di se stessi, di ciò che si è, si sente, si vuole, si decide, si fa. Nella nostra scrittura si evincono molti aspetti del nostro carattere, come la sessualità, l’espansività e l’apertura nei confronti del mondo circostante. Oppure se siamo ansiosi, depressi, gelosi o se siamo dei grossi bugiardi per esempio.
Ma a cosa serve la scrittura?
Provando dunque a darmi una risposta:
l’occasione mi è data da questo ottimo spazio libero in cui ognuno di noi può delirare, il foglio bianco, con i giusti limiti, grazie all’ideatore di tutto ciò, corso compreso. Scrittura, dovrebbe essere - e per me lo è -, umilissima pratica auto-terapeutica, rifugio personale eletto a bunker dello scriba, magma linguistico, invenzione, ritmo, emozione, musicalità, storia, corpo a corpo con se stessi.
GESÙ SI CHINA E SCRIVE PER TERRA
Le parole che nessuno lesse e che sogniamo un giorno di poter ritrovare. Quella parola che è forza e mistero.
Perché un comportamento così inusuale, illogico? Che c'entrava fare un gesto così scollegato dal contesto? Il Figlio di Dio che poteva tranquillamente fare a meno di piegarsi, fa un gesto strano, il Creatore dell'intero universo davanti al cui nome non c'è ginocchio che non si fletta! Eppure Gesù usa la scrittura, Gesù fu il più grande dei maestri orali, che una sola volta scrisse alcune parole in terra e nessun uomo lesse, la scrittura che è l’unico e meritevole lavoro, di gran lunga superiore a tutti gli altri che l'uomo può compiere con le mani, in grado di piegare umilmente il petto del Signore e per il quale il dito di Dio funge da penna!
La volontà di Dio ha fornito l'uomo delle dita per scrivere e non per combattere … con quel gesto ha voluto indicarci che la scrittura è quel mezzo davvero perfetto che ci rende unici diversi ma vicini e simili, esseri pensanti con la paura di sbagliare si, ma con la certezza che la scrittura resta nel cuore nella mente anche se spazzata via dal vento.
E cosa ci insegna il fatto di scrivere?
Prima di tutto ci ricorda che siamo vivi, e che questo è un dono e un privilegio, e non un diritto. Dobbiamo guadagnarci la vita, una volta che ci è stata concessa. La vita chiede in cambio delle ricompense per averci concesso l’animazione. Quindi, mentre la nostra arte non può, come vorremmo potesse, liberarci dalle guerre, dalle privazioni, dall’invidia, dall’avidità, dalla vecchiaia o dalla morte, ci può rivitalizzare nel mezzo di tutto questo.
Dobbiamo essere ubriachi di scrittura, perché la scrittura ammette esattamente la verità, la vita, la realtà che siamo capaci di mangiare, bere, digerire senza iperventilare e cadere come un pesce morto nel nostro letto.
Ho imparato che un’ora di scrittura è un tonico.
Bisogna fare una rivoluzione culturale altrimenti rischiamo di perdere una capacità antropologica: scrivere a mano accende molte più aree del cervello, aiuta a sviluppare il pensiero associativo e a costruire una memoria interna, favorisce la capacità di introspezione e concentrazione, aiuta ad adattarsi a circostanze diverse. È un gesto unico e assolutamente personale, utile per la costruzione della propria identità.
Allora cosa è la scrittura?
La Scrittura:
E' Libertà. E' Verità. E' Bellezza. E' Sfogo. E' Fantasia. E' Realtà. E' Musica. E' Vita.
Libertà: Perché quando scrivi non ti incarti con le parole, riesci a scrivere ciò che vorresti dire da tempo, e l'odore dell'inchiostro in quel momento è la tua libertà, perché ciò che scrivi è tuo, è solo tuo, e la carta lo custodirà per sempre.
Scrivere è come parlare, solo che la scrittura non da spazio a fraintendimenti.
Verità: Perché qualunque cosa tu faccia, non puoi dire bugie alla carta e all'inchiostro. Quando si parla, si ha davanti una persona, e tu puoi mentire, perché la persona davanti a te non ti conosce, e si scorderà delle tue parole, e tu mentirai. Non si può mentire sulla carta, perché anche solo una leggera pressione sul foglio rivelerà la verità.
Tutti almeno una volta hanno preso in mano un Diario, e ci hanno scritto la Verità. Pochi hanno saputo dire ad una persona in carne ed ossa tutto. Tutto il loro essere, la loro anima.
Bellezza: Perché non c'è cosa più bella di immaginare che un giorno ciò che stai scrivendo farà Sognare qualcuno, qualcuno col tuo libro in mano, e un plaid sulle ginocchia, e la cioccolata calda vicino a sé. Perché non c'è cosa più bella di vedere la propria storia germogliare come una piantina, e crescere, ramificarsi... e diventare sempre più bella.
Sfogo: Perché la carta in fondo trattiene tutte le tue paure, tutte le cattiverie che si sono, le trattiene come la spugna con l'acqua. Perché quando non si riesce a esprimersi a voce, la tua mano scriverà, e si esprimerà per te. Perché quando non c'è nessuno che ti sarà accanto, i fogli saranno lì, pronti ad ascoltarti, e a confortarti.
Fantasia: Perché le storie più belle sono quelle dimenticate, è vero, e c'è un modo per tenerle a sé, imprigionarle in una gabbia d'inchiostro, capaci di far sognare milioni di persone, e allora la Fantasia entrerà nei sogni e nella scrittura, e colorerà il Mondo di miliardi di colori.
Realtà: Perché ogni cosa che vediamo, che troviamo, che tocchiamo, che sentiamo, che annusiamo...è la nostra realtà, e la scrittura è la nostra vista, il nostro olfatto, il nostro tatto, la nostra Realtà.
Musica: Perché la musica è libertà, e bellezza, e ingenuità, ed è il fuori dagli schemi, ed è il cinguettio degli uccellini sull'albero, è un pianoforte, e la scrittura è lo spartito, ed è l'albero... E cos'è La scrittura se non la Musica della penna e della carta?
Vita: Perché Io ho intenzione di dedicare la mia vita a questa carta, a questa musica, a queste penne e a questo inchiostro, alla mia fantasia, alla mia realtà.
*Dr.ssa Grafologa
Docente di Grafologia Pastorale