LA PRIMAVERA (1481-1482 circa). Tempera su tavola 204 x 314 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi (Sandro Botticelli, foto di copertina)
"Ne’ medesimi tempi del magnifico Lorenzo Vecchio de’ Medici, che fu veramente per le persone d’ingegno un secol d’oro, fiori’ ancora Alessandro, chiamato a l’uso nostro Sandro, e detto di Botticello" (GiorgioVasari)
Da "Le vite de’ più eccellenti pittori, scultore e architetti, 1568".
Sandro Botticelli 1445 - 1510
Circa nel 1464 Botticelli frequenta la bottega di Filippo Lippi, quando nel 1467 il Lippi parte per Spoleto egli passa alla bottega molto stimolante e creativa di Andrea Verrocchio.
Nel 1470 Sandro inizia da solo il suo cammino artistico.
Poi riceve le prime commissioni importanti finché nel 1475 frequenta la corte dei Medici e per loro lavora.
Partecipa a molti lavori collettivi come gli affreschi in Palazzo Vecchio nel 1482.
È nella commissione incaricata di esaminare i progetti per la facciata del duomo di Firenze.
Fra i suoi lavori più conosciuti ci sono le sue allegorie mitologiche: "La Primavera e la Nascita di Venere", Firenze Gallerie degli Uffizi; "Adorazione dei Magi", Firenze Gallerie degli Uffizi; "Ritratto di uomo con la medaglia di Cosimo il Vecchio". Gallerie degli Uffizi; "San Sebastiano. Berlino Staatliche Museen", Gemaldegalerie; "Ritorno di Giuditta a Betulia" Firenze Gallerie degli Uffizi; "Madonna col Bambino e due angeli", Napoli, Museo nazionale di Capodimonte; "Natività mistica". Londra. National Gallery; "Venere e Marte". Londra, National Gallery; "Pallade che doma il centauro". Firenze, Gallerie degli Uffizi; "Madonna del Magnificat". Firenze, Gallerie degli Uffizi; "Madonna col Bambino e San Giovannino" (Madonna del roseto), Parigi, Museo del Louvre.
Fu un grande interprete dell’evoluzione artistica del suo tempo.
SULL’OPERA
Quest'opera di Sandro Botticelli è ricca di straordinario fascino e di mistero. Ancora oggi il suo significato profondo non è ancora stato svelato. Giorgio Vasari lo descrive come "Venere che le Grazie fioriscono, dinotando Primavera ". Da queste parole il titolo " LA PRIMAVERA.
La scena si svolge in un prato fiorito contornato di alberi d'aranci, nel giardino delle Esperidi, regno della bellezza e dell'amore per gli antichi greci.
Protagonista del dipinto è Venere, simbolo dell'Amore, vitale forza della natura e del cosmo.
A destra Zefiro, il vento di primavera che insegue Clori, la ninfa di cui è innamorato. Dopo essere stata posseduta da Zefiro, Clori si trasforma in Flora, la donna dal meraviglioso abito fiorito, personificazione della primavera e protettrice della giovinezza.
A sinistra le tre Grazie, tradizionali compagne di Venere, che danzano armoniosamente intrecciando le dita, accompagnate da Mercurio che scaccia le nuvole con il caduceo ( la verga alata con due serpenti intrecciati che possiede quale messaggero degli dei).
Ecco, il regno dell'eterna primavera è cominciato.....
Questa composizione concorre in ogni suo dettaglio alla bellezza primaverile, alla sua floridezza che esplode ....è una complessa allegoria posta in relazione alla filosofia neoplatonica.
A tutti voi un cammino di Arte e serenità.
Stefania Melani