di Omar Falvo
Nel comune di Polinago, in provincia di Modena, alle pendici del Cimone, rivive la magica atmosfera natalizia. Passeggiando tra le stradine del villaggio, infatti, una piacevole atmosfera, quasi fiabesca, conquista lo sguardo del visitatore. Tra questi luoghi incantanti, un profumo inebriante espugna ogni piccolo meandro. Una fragranza che ricorda i tempi passati delle festività natalizie: quella “elettrizzante” del panettone. Non raccontiamo la trama di un film natalizio o di una serie televisiva ambientata nei mesi invernali. Non narriamo nemmeno la famosa favola-del 1843- “Canto di Natale”, di Charles Dickens, bensì la realtà di una vita quotidiana.
Una realtà che catapulta il lettore nel passato, in forzieri del tempo, custodi del sapore autentico dell’intimità dell’anima. Momenti indelebili preservati nei nostri ricordi: quelli della gioia della famiglia e del vero spirito natalizio. Una fiaba degna dei racconti “Libri di Natale” di Dickens. Non troveremo le vicende di Scrooge, uomo avaro ed egoista creato proprio dalla penna raffinata di Charles, non avvisteremo gli spiriti del Natale passato, quelli del presente.
In questa novella dei giorni nostri, i veri protagonisti sono Enea Braglia e Fabrizio Sponza, incarnazione, per utilizzare delle metafore con la fiaba dello scrittore britannico, del Natale futuro. Nel forno “Arte bianca” sono stati sfornati i primi panettoni con le gocce di cioccolato e con le amarene di Gaia Venturelli. Il talento di Enea Braglia e di Fabrizio Sponza, seguendo le orme di due scrittori dell’età vittoriana, hanno trasportato una loro “novella” in questa creatura tutta da assaporare. Queste prime sfornate esaltano il coraggio di due giovani e del loro amore viscerale per un territorio straordinario ai piedi del Cimone.
La magia del “Canto di Natale” continua.