Pin It

 

Nell’entroterra siracusano, in Sicilia, inserita nello splendido scenario dei monti Iblei, nella Val di Noto, c’è la suggestiva cittadina di Palazzolo Acreide, di origini greche (dal greco “akrà”, sommità) e ricca di testimonianze di epoche diverse in cui decisamente ancora oggi si respira profumo di “barocco”. Inserita nel 2019 tra i borghi più belli d’Italia.
Santo protettore è San Sebastiano Martire, scelto dalla Chiesa come “depulsor pestis” (allontanatore di peste) e difensore della fede. Già dal 1414 anno in cui un miracoloso Simulacro del Santo approdò a Melilli (oggi libero consorzio comunale di Siracusa) il culto di S. Sebastiano si diffuse nell’area Iblea e in tutta la Sicilia. Subito a Palazzolo gli venne dedicata la Cappella presso l’antica Chiesa dell’Annunziata. La festa, che cade per la ricorrenza del 20 gennaio, si protrae fino al 27. Quindi la si replica il 10 agosto, andando a sostituire quella della Vergine Odigitria che era stata scelta come propiziatrice della buona stagione. Due celebrazioni vissute con la stessa grande venerazione, ma con un sfondo di pubblico, di spettacolarità e di folklore eccezionali con una grande risonanza che va sicuramente anche fuori dai confini locali. Otto giorni di festeggiamenti quindi a gennaio e addirittura dieci ad agosto (dal 7 al 17) che si susseguono con momenti rituali e tradizionali e momenti ricchi di iniziative più “moderne”. Tale celebrazione dal 2002 è inserita nella lista del R.E.I.L. (Registro delle Eredità Immateriali di Interesse Locale) dei “Patrimoni Mondiali dell’Umanità UNESCO”.
Un vortice di immagini, di suoni e di colori di epoche passate, accompagna un programma di tutto rispetto!
I momenti più toccanti e spettacolari sono tanti.
Già dai primi di agosto incominciano a fervere i preparativi per una festa dalle dimensioni davvero notevoli.
A partire dal 7 agosto si possono iniziare a visitare le varie mostre fotografiche e di artigianato locale allestite per la festa e si può assistere ad una serie di manifestazioni ad essa connesse come (l’8 agosto) la benedizione delle automobili e quindi “’a sirata â villa” – serale spettacolo musicale alla Villa comunale.
Il 9 è il giorno del giro di gala e della “svelata” (la rimozione del velo che copre) del secentesco Simulacro di San Sebastiano Martire, salutato dal popolo palazzolese, e anche non, acclamante. A seguire la celebrazione dei Vespri, la benedizione e l’immancabile “bacio” della Sacra Reliquia del Protettore della città Akrense.
Giorno 10 alle ore 8,15 si inizia con lo sparo di 21 colpi di cannone e la partenza del “carro del pane” accompagnato dalle bande musicali per la tradizionale raccolta delle cuddure votive (ciambelle di pane offerte al Santo ) ore 10,30, la benedizione di queste e dell’alloro (a ricordo del bosco di alloro sacro ad Adone, dove San Sebastiano, legato nudo a un albero, fu bersaglio delle frecce dei feroci arcieri della Mauritania).

 

 

Alle ore 13,00, momento clou di tutti i festeggiamenti, la suggestiva, maestosa e spettacolare “sciuta” (l’uscita) della Reliquia e del Simulacro del Santo. La piazza antistante la Cattedrale è gremita di devoti esultanti o di semplici turisti, provenienti da ogni parte della Sicilia e del mondo, giunti per ammirare questa meraviglia.

 

 

Annunciati dal suono a festa delle campane, i due artistici fercoli, sotto una pioggia multicolore di migliaia di “‘nzareddi” (piccole strisce di carta multicolori lunghe 2 m) vengono accompagnati da uno scroscio interminabile di fuochi d’artificio e dalle grida dei devoti che sommergono il simulacro, cui fa eco il suono delle bande e l’offerta di bambini nudi.

 

 

I due fercoli sorretti a “spadda nura” (sulla nuda spalla) dai portatori, vengono seguiti lungo le vie cittadine dalle devote del “viagghiu scausu” (viaggio a piedi scalzi) e dalla immensa folla dei fedeli. A seguire l’emozionante “catena umana” lungo la salita di via Fiumegrande. Alle ore 20,30 la processione serale e lo spettacolo musicale.
L’ultimo giorno, il 17 agosto, alle ore 20,30 c’è una nuova processione del Reliquario e del Simulacro di S. Sebastiano sulla sua “varicedda” (fercolo).
Per ultimo, una volta ritornato nella sua Cappella, la “velata” del Santo che resterà coperto fino al gennaio successivo.
Chiude la festa un fantasmagorico spettacolo piromusicale dalle dimensioni impensabili.

 

Pin It
Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
I Miei Articoli


Notizie