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di Giovanni Macrì

 

La squadra mobile di Catania, guidata dal dottor Antonio Sfameni, nella notte, ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo emesso dalla Procura catanese a carico di due donne, imparentate tra loro, ritenute responsabili dell’aggressione avvenuta giovedì scorso ai danni di una 26enne cosparsa di benzina in strada e poi datole fuoco.

Il fatto è accaduto il 27 settembre, intorno alle ore 18:00, all’incrocio fra via Luigi Capuana e via Ventimiglia.

Secondo una prima ricostruzione degli investigatori della squadra mobile, l’obbiettivo dell’aggressione non era la vittima, ma la cugina.

A seguito di un litigio, iniziato prima via chat con messaggi rabbiosi, è partita una “spedizione punitiva”, continuata, faccia a faccia, in strada. Tutto per un “fidanzatino” conteso tra la figlia dell’autrice dello sconsiderato gesto e una cugina della vittima che si era messa a difendere la minore.  Sembrerebbe che un gruppo di persone, uomini e donne, sarebbe andato davanti al palazzo della famiglia con cui c’era la “controversia” e l’avrebbe invitata a scendere per strada... per “regolare i conti”.

A farne le spese una 26nne addosso alla quale le donne avrebbero gettato del liquido infiammabile, portato da casa, dandole fuoco. La vittima era per caso dai parenti e si era intromessa solamente, per prestare la sua opera di mediazione... per cercare di smorzare i toni.

Sul posto sono subito arrivati agenti delle Volanti e un’ambulanza del 118. A causa della gravità delle ustioni riportate, la ventiseienne è stata prima portata all’ospedale Garibaldi Centro e, poi, trasferita al centro Grandi Ustioni dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, dove è ricoverata in Rianimazione.

La giovane con ustioni profonde sul 20 per cento del corpo: al volto, alle spalle, alle braccia e al torace, è in gravi condizioni, che rimangono stabili, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Le due ragazzine si stavano affrontando per un ragazzo. Entrambe si sono presentate con la famiglia. Prima gli insulti, poi la violenza fisica. Infine la tanica di benzina. Una donna di 40 anni la svuotava contro la vittima. Vorrebbe dare fuoco alla rivale della figlia, ma colpisce la cugina. Anche un’altra familiare nel tentativo di soccorrerla e di spegnere le fiamme si è ustionata le mani.

La procura di Catania ha aperto un’indagine per tentato omicidio e lesioni gravissime. La donna ustionata che cercava di mettere pace tra le due famiglie è ora sfigurata. Le due famiglie che si sono affrontate in strada avrebbero legami con ambienti criminali di Catania.

Solo oggi, davanti al Gip di Catania nel corso dell’udienza di convalida del fermo, la quarantenne ha ammesso di aver spruzzato e acceso il liquido infiammabile, ma sostenendo che la bottiglia con la benzina dentro l’aveva già con sé per caso (versione che escluderebbe la premeditazione). L’altra donna, invece, ha dichiarato di essere estranea ai fatti escludendo ogni sua responsabilità, puntualizzando di essere scesa dall’auto solo pochi istanti durante la rissa.

 

Le indagini, comunque, da parte delle autorità, proseguono per individuare eventuali altri responsabili.

foto web

 

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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