di Imma Pontecorvo
In molti avranno certamente sentito parlare della “tarantella”, quel tipico ballo della tradizione napoletana che unisce folklore e cultura locale, ma forse in pochi sanno che ne esiste una variante e si tratta di quella sorrentina.
Le sue origini risalgono al Diciottesimo secolo e non esiste una versione certa della sua nascita, tanto è vero che a essa sono legate molte leggende. Tra quelle più note – e folkloristiche – c’è quella che sostiene che le movenze del ballo risalgano addirittura alle sirene, che le utilizzarono per ammaliare Ulisse. Secondo altre teorie, invece, la tarantella è una danza che deriva dalle celebrazioni del dio Dioniso.
Lo spettacolo della tarantella sorrentina si contraddistingue perché è un racconto d’amore dove si susseguono diversi momenti: dal corteggiamento al rifiuto, dal litigio fino alla riappacificazione; si balla in coppia e i ballerini indossano costumi tradizionali dai diversi colori legati alle varie epoche storiche in cui si svolge la vicenda narrata.
I ballerini non hanno solo il compito di danzare, ma accompagnano l’orchestra con strumenti che suonano con le mani, tipici della musicalità partenopea, come il putipù, lo scetavajasse, il tric-ballac, le nacchere, i tamburelli e altri ancora.
Ma ci sono anche altre peculiarità che differenziano quella sorrentina dalle altre tarantelle. Ad esempio, all’interno del racconto vi è l’inserimento nella parte centrale, di un tempo denominato di “gavotta”; ma anche dall’entrata in scena dello “scarrafone”, un ballerino che deve inginocchiarsi davanti a una signora per invitarla a danzare o può provocare un uomo fingendo di dargli uno schiaffo.
Lo spettacolo della tarantella sorrentina rappresenta una delle principali attrazioni per i turisti, che siano italiani o stranieri, che hanno modo di assistervi durante i soggiorni presso i diversi alberghi della costiera.
Oggi il ballo della tarantella sorrentina viene riproposto anche in chiave più moderna nei locali notturni, così come in alcuni teatri, con il compito, oltre che di illustrare questa danza folkloristica a chi non la conosce, anche di coinvolgere il pubblico chiedendo agli spettatori di tenere il ritmo battendo le mani o le nacchere napoletane che vengono fornite dagli organizzatori.
Il gruppo “Sorrento folk” (in foto), è la compagnia che attualmente svolge il maggior numero di spettacoli, serate ed eventi che attraverso questa danza vuole promuovere la cultura della Penisola Sorrentina.