Dolceacqua, situato sulle colline dell’entroterra ligure, tra Ventimiglia e Bordighera, a pochi chilometri dal confine con la Francia, è un bellissimo borgo medioevale, una vera e propria oasi di pace dominata dal silenzio dei “caruggi” (vicoli stretti).
Nel tipico paesino, che conta meno di 2000 abitanti, si respira un’aria medievale, complice il castello Doria che si erge in una posizione dominante rispetto alla vallata. Lo si raggiunge fra pittoresche viuzze, cantine vinarie e tipiche botteghe artigianali. La fortezza ospita una ricca mostra che racconta la storia di due grandi famiglie, i Doria e i Grimaldi ed è sede di manifestazioni ed eventi culturali che si tengono durante l’anno.
Il Ponte Vecchio di Dolceacqua, che unisce la parte vecchia del paese (chiamata “Terra”) a quella più moderna (chiamata “Borgo”), è un capolavoro di armonia e di eleganza”. Lo stesso Claude Monet, pittore impressionista francese, ne rimase affascinato e decise di dipingerlo, soprannominandolo “un gioiello di leggerezza”.
Benchè il borgo medioevale sia piuttosto piccolo, sono numerosi gli edifici religiosi da visitare: seguendo le stradine in pietra si giunge alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, che accoglie al suo interno il Polittico di Santa Devota. Vi è poi la Chiesa di San Bernardino, famosa per i suoi affreschi medioevali; la Chiesa di Sant’Agostino, che risale al 1600 ed ospita antiche statue; l’oratorio di San Giovanni Battista è una pinacoteca piena di quadri; la Chiesa di San Giorgio, edificata nell'XI secolo, custodisce dentro una cripta i resti di alcuni membri della famiglia Doria.
Dolceacqua è ricca, inoltre, di botteghe di artisti, di artigianato, di odorose cantine e di negozi di prodotti tipici. Tanti sono i ristorantini dove mangiare e numerosi sono i bad&breakfast dove alloggiare.
Altra cosa interessante sono i portali delle case situate nel centro storico, lavorati in pietra nera locale. Sono di tipo religioso, nobile o allegorico. Gli stemmi di origine napoleonica conservano tutto il loro fascino. In via Dietro la Colla vi è un casolare dall’aspetto sinistro: secondo la leggenda qui si davano appuntamento le streghe per le loro opere malefiche.
Per quanto riguarda la produzione locale spicca senza dubbio il rossese, vino rosso dal sapore morbido e vellutato, degustabile in tutte le trattorie sparse tra i "caruggi".
Il ponte vecchio nel dipinto di Monet