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Perla della provincia di Salerno, Amalfi è da sempre uno dei luoghi più incantevoli della zona, ma anche una città ricchissima di storia e tradizione, a cominciare da quella che la lega al mare.

Amalfi, infatti, è considerata la più antica repubblica marinara italiana, e a lungo nel corso del Medioevo e del Rinascimento rivaleggiò con Pisa, Venezia e Genova per il controllo del Mar Mediterraneo. Fondata dai Romani, la città raggiunse il suo splendore nell’ XI secolo, in concomitanza col suo affermarsi come potenza marittima.

Nel 1997 alla Costiera amalfitana, di cui la città è il principale centro turistico e storico, è stato riconosciuto il titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, riconoscendo così non solo la bellezza del luogo, ma anche la sua importanza storica.
Il monumento più famoso è il Duomo di Amalfi, sede vescovile dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni. L’edificio religioso è ubicato nell’omonima Piazza Duomo, la più famosa e centrale tra le piazze della città, una struttura che risale al IX secolo e che può vantare architetture in stile arabo-normanno.
Il Duomo è dedicato a Sant’Andrea, considerato il patrono della città, festeggiato dagli amalfitani il 27 giugno con una processione della statua argentea del Santo per le strade cittadine. La tradizione prevede la corsa sulla scale del complesso del Duomo, con la quale l’effigie di Sant’Andrea rientra nella Cattedrale a lui consacrata dove sono conservate le reliquie. I portatori, tutti vestiti di rosso, salgono correndo la maestosa scalea accompagnati dalla marcia del Mosè in Egitto di Rossini e incitati dalla folla di fedeli.
Al suo interno il Duomo presenta forme barocche, con soffitti a cassettoni che coprono le navate; anche l’altare maggiore è in stile barocco, sormontato inoltre dalla tela La crocifissione di sant’Andrea Apostolo, una copia di Mattia Preti.
L’esterno presenta invece uno splendido campanile romanico, terminato nel 1276, rivestito di maioliche a mosaico e restaurato nel 1929, a dimostrazione di come la sua storia sia caratterizzata da una serie di trasformazioni e ristrutturazioni che hanno riguardato il Duomo in tutto il corso della sua storia.
All’edificio si accede attraverso una scalinata monumentale che conduce all’ingresso, rappresentato da un meraviglioso portone bronzeo proveniente nientemeno che da Costantinopoli. Molto caratteristico è anche il portico, con un intreccio di arcate in stile arabo, dove si può ammirare un pregevole mosaico che raffigura Cristo in mezzo agli Evangelisti.
Procedendo si accede al Chiostro del Paradiso, una struttura edificata nel Tredicesimo secolo che funge da cimitero per le nobili famiglie amalfitane ed è adiacente alla Basilica del Crocifisso, che trae la sua denominazione dal crocifisso ligneo un tempo collocato sull’altare maggiore.
Ma Amalfi è celebre fin dal medioevo anche per un altro motivo: la realizzazione di un pregiato tipo di carta, detta anche “Carta Bambagina”, che viene prodotta da cenci di lino, cotone e canapa di colore bianco, attraverso un particolare tipo di procedimento. Si tratta di un prodotto caratteristico della zona di Amalfi, utilizzato e apprezzato soprattutto in eventi di particolare importanza come le cerimonie, ma anche per la stampa di opere editoriali riservate a pochi cultori. Due degli esempi più celebri sono la stampa dell’Eneide di Virgilio e quella del Canzoniere di Petrarca.
La “Carta Bambagina” viene realizzata presso cartiere specializzate, come quelle che si trovano all’interno della Valle dei Mulini, una valle dei Monti Lattari dove per oltre seicento anni sono stati attivi numerosi mulini che, sfruttando le acque del torrente Vernotico, producevano farina e pasta. La valle è popolata anche da diverse specie animali, ricca poi di numerose sorgenti e cascate che alimentano il torrente Canneto, le cui acque servivano ad alimentare la centrale idroelettrica di Amalfi e le numerose cartiere.
Ma nella Valle dei Mulini si trova anche il “Museo della carta di Amalfi”, un’ex-cartiera trasformata in museo nel 1969, all’interno della quale si possono ancora ammirare i macchinari e le attrezzature, restaurati e perfettamente funzionanti, impiegati per realizzare la carta a mano.
Altra celebre “tappa”, per chi si trovasse a visitare la zona, è poi il Monastero della Santissima Trinità, dove sono ospitati il comune, la chiesa di Sant’Antonio e la Fontana di Sant’Andrea, dedicata allo stesso santo della cattedrale, un pezzo d’arte con sculture di pregio.
Caratteristico è poi il Rione Vagliendola, dove si possono ammirare le vecchie abitazioni aristocratiche, le case turrite e si può ancora camminare tra botteghe, negozietti e pasticcerie; da lì si giunge all’ex Convento di San Pietro della Canonica, ora Albergo dei Cappuccini.
Famoso, infine, è l’Arsenale della città, testimone del glorioso passato di Amalfi come potenza marinara, che a lungo diede filo da torcere alle concorrenti. In antichità l’arsenale era il cantiere dove si costruiva la flotta navale che per lungo tempo ha protetto le coste amalfitane dal pericolo mussulmano. In una delle due navate dell’imponente palazzo viene ospitato infine il Museo della Bussola e dell’Arte Marinara, che documenta la storia dell’antica repubblica con una collezione di oggetti di pregio e valore.

 

 

PORTICATO DEL DUOMO DI SANT'ANDREA APOSTOLO

 

 

 

PROCESSIONE DI SANT'ANDREA APOSTOLO

 

 

CHIOSTRO DEL PARADISO

 

 

MUSEO DELLA CARTA

 

 

ARSENALE MEDIOEVALE

 

 

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Info Autore
Imma Pontecorvo
Author: Imma Pontecorvo
Biografia:
Imma Pontecorvo nasce a Vico Equense e vive a Piano di Sorrento, sulla Costiera Sorrentina. Consegue il diploma magistrale, seguito da quello tecnico commerciale, quindi la Laurea in Scienze dell’Educazione, indirizzo Educatore Professionale, presso l’Università Suor Orsola Benincasa, di Napoli. Accanto alla sua professione come docente non ha mai smesso di coltivare quella che è la sua più grande passione: la scrittura. Ama scrivere fin dai tempi dell’adolescenza e partecipando a concorsi letterari, sia a livello nazionale che internazionale, si è aggiudicata diversi premi e riconoscimenti. Vincitrice -nella sezione favola- al 4° Concorso Artistico Letterario Nazionale "Perdersi nell'amore" " promosso dall'Associazione "Atlantide" - Centro studi per le arti e la letteratura - Cosenza/Genova, 2020 con l'opera “Nico e il fantastico mondo del mare “, ha al suo attivo varie pubblicazioni che abbracciano diversi generi, dalle sillogi di poesie, ai romanzi rosa fino ai racconti di formazione per ragazzi. @immalibri
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