di
Ivana Orlando
Come una matrioska la piccola Elena del Pozzo, uccisa a coltellate da chi le ha dato la vita, dalla mamma Martina Patti nel Catanese, poi avvolta e avvolta e poi ancora… in cinque sacchi da spazzatura nei pressi dell’abitazione, in un campo incolto dentro una fossa scavata dalla stessa madre la mattina stessa dell’omicidio.
I colpi inferti alla piccola Elena dalla madre, dopo l’autopsia, sono stati 11 e solo uno è stato letale.
Martina Patti, aveva un secondo schema, un secondo piano: l’abuso. Elena era senza pantaloncini, sono stati trovati accanto al corpicino inerme.
Ma forse Martina era schiava dei propri demoni, forse resa schiava dalla sua stessa solitudine e dalle conseguenze di una separazione mal gestita da entrambe le parti.
Mi chiedo che se in quel frangente di primo input insano, dove tutto è buio e tacito, dove l’orrore forgia la sua forma e il suo braccio attraverso lo sguardo sordo… mi chiedo se vi fosse stata una lacrima a far chiuder quella palpebra…