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di Mario Logullo

È davvero una bella notizia per il dottore Gianfranco Filippelli (nella foto), direttore del reparto di oncologia dell'ospedale di Paola.

Lo ha annunciato oggi con gioia ed anche con grande soddisfazione.

«Aver concluso la vaccinazione anti-Covid19 per tutti i nostri pazienti oncologici, è un risultato importante. Un ringraziamento alla Protezione Civile regionale nella persona del Dott. Fortunato Varone, alla Direzione Sanitaria dell’Ospedale San Francesco di Paola nella persona del Dott. Figlino, al Dott. Logatto, dirigente Farmacista, e a tutti i miei collaboratori, espressione della migliore sanità italiana. In particolare alla Caposala Sonia Politano, motore propulsivo eccellente della nostra Unità Operativa di Oncologia». 

 

 

 

Lo Psicoterapeuta padovano lancia l'allarme: «La vaccinazione obbligatoria può avere gli effetti di una violenza psicologica!».

Paolo Russo spiega come la vaccinazione coatta, in chi rifiuta il vaccino, sia una violazione dello spazio prossemico e comporta conseguenze psicologiche certe. Secondo lo psicoanalista la vaccinazione non dovrebbe mai essere coatta. 

 

 

di Virginia Murru

Il comunicato di Unioncamere (Ente pubblico di riferimento del sistema camerale italiano), è la conferma che il cuore dell’economia ha ripreso a battere con maggiore impulso: riparte la domanda nel mercato del lavoro, e si tratta di un indicatore importante. E’ il segno che il tessuto produttivo ha aumentato il ritmo e la crescita della domanda di lavoro dimostra che i motori dell’economia si preparano a riprendere ritmi più sostenuti.
Unioncamere rende noti i dati positivi sulle opportunità di lavoro offerte dalle imprese a giugno, sarebbero infatti 560mila, e considerando un arco di previsioni comprendente l’intero trimestre (giugno-agosto), salirebbero a 1,3 milioni.
Le imprese stanno portando al massimo i loro sforzi per la ripartenza, e nel corrente mese la ricerca di personale dovrebbe superare i livelli riscontrati a giugno 2019, ossia al di là della ‘linea di demarcazione’ Covid. Una spinta in avanti che, secondo le dinamiche economiche, ne richiamerà altre, nel periodo estivo le previsioni sono più che positive, sia per l’avanzamento della campagna vaccinazioni, che per l’avvio degli aiuti finanziari del Next Generation EU.
Proprio in virtù di questi eventi determinanti, le imprese osano di più e programmano l’inserimento nei loro organici di altro personale.
I dati provengono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, studi di Unioncamere in sinergia con Anpal. A giugno nel settore industriale sono in programma 163mila nuove assunzioni, ossia 36mila in più rispetto al mese precedente. Considerando l’intero trimestre ne sono previste 378mila.
Per quel che concerne il settore dei servizi, i contratti di lavoro offerti saranno 397mila nel corrente mese (in termini di assunzioni +134mila). Nel trimestre ne sono previsti 900mila. Di questi, il 56% riguarda contratti a tempo determinato, il 19% a tempo indeterminato, il 10% in somministrazione e il 5% in apprendistato. Il restante 10% sarà riferito ad altre tipologie di contratti.
In aumento anche la fascia d’imprese che pianificano assunzioni, rispetto a maggio si riscontra un 3% in più (dal 12% al 15%).
E’ il settore manifatturiero la locomotiva che traina con i suoi comparti la domanda di lavoro. Dal mese di giugno è prevista anche una decisa ripartenza della filiera turistica, con circa 100mila nuove assunzioni, quindi, secondo la ricerca di Unioncamere rappresenta quasi il 50% rispetto al mese di maggio. Questo settore, per via dei contratti stagionali, fa un balzo veramente consistente, ma è in ripresa anche la domanda relativa al Commercio, per il quale sono previste 84mila nuove assunzioni. Si tratta di un autentico boom: +83,2%.
Per quel che concerne i servizi alle persone, sono in dirittura d’arrivo 73mila assunzioni, nel comparto costruzioni sono stati programmati +25,6% di nuovi ingressi.
Secondo le previsioni la domanda di lavoro supera perfino i livelli pre-Covid del 2019, con 87mila ingressi complessivi programmati. Sicuramente un vigoroso battito che indica la ripartenza dell’economia, dopo la tempesta Covid-19.

 

di Mario Logullo

Il segretario generale della CONFIAL (Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori), Benedetto Di Iacovo, interviene sull'accordo G7 tassazione multinazionali, “ora accordo globale contro il dumping sociale”.
A giudizio di Di Iacovo, «L’accordo raggiunto tra i ministri delle Finanze del G7 sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese, rappresenta un primo passo importante nel segno dell’equità e della giustizia sociale, per un governo transnazionale dell’economia che corregga le storture generate dalla globalizzazione».
Secondo il leader sindacale, «adesso, é tempo di combattere anche il dumping sociale e il G7 potrebbe affrontarlo sin da subito, dando un segnale inequivocabile che alla globalizzazione selvaggia deve subentrare l’equità sociale a livello planetario, rendendo obbligatoria per tutti gli Stati membri che partecipano al libero mercato mondiale, i diritti di associazione sindacale e di contrattazione collettiva, l’eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato, del lavoro nero, di quello minorile e della discriminazione in materia di lavoro e di impiego. Il paradosso dell’attuale crisi capitalistica - prosewgue - è che mentre quelle del passato hanno sempre dato luogo a trasformazioni degli equilibri politici e sociali, espansione della base produttiva e allargamento del perimetro dei diritti del lavoro quale esito di una rinnovata conflittualità sociale, oggi assistiamo ad una fase involutiva del sistema economico di mercato, con le élite dominanti che chiedono (contro) riforme economiche e sociali, che se attuate provocheranno un ulteriore abbassamento dei livelli di sicurezza collettiva, dal punto di vista sociale, quindi del Welfare diffuso».
Il segretario della Confial conclude: «I tempi sono ormai maturi per una legge di attuazione dell’art. 46 della Costituzione in materia di partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali, alla luce delle previsioni delle direttive comunitarie in materia, valorizzando l’esperienza italiana che, nei pochi casi di democrazia industriale sperimentati, ha utilizzato il modello bilaterale dei comitati misti in azienda. Un intervento di legge quindi, attuativo anche dell’art. 46 della Costituzione». 

 

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